Denise Pipitone, Cassazione conferma assoluzione della sorellastra
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PALERMO, 20 APRILE - Jessica Pulizzi, principale indiziata nel caso della piccola Denise Pipitone, scomparsa nel 2004 Mazara del Vallo, è stata definitivamente prosciolta dalla Cassazione dall’accusa di aver rapito la piccola. I giudici della quinta sezione penale hanno infatti respinto il ricorso della procura della Corte di Appello di Palermo contro l’assoluzione di Jessica emessa nell’ottobre del 2015. Anche in primo grado l’imputata era stata assolta per insufficienza di prove. [MORE]
Sembra dunque essere arrivato alla fine un lungo processo che non ha chiarito né in che circostanze sia sparita la piccola, né chi sia stato il responsabile della sua scomparsa. Denise Pipitone scomparve da Mazara del Vallo il primo settembre del 2004 e Jessica Pulizzi, la sorellastra che all’epoca aveva 17 anni, finì sotto accusa per il rapimento della bambina.
Tra gli indizi a carico della Pulizzi l’intercettazione ambientale di una conversazione che la ragazza ebbe con la madre negli uffici della polizia, dove aspettativa di essere interrogata: «Io a casa c’a purtai (a casa gliela portai)». Si tratterebbe di una frase che secondo gli investigatori confermerebbe il coinvolgimento nel sequestro. Secondo la tesi dell’accusa, Jessica avrebbe portato prima Denise a casa del padre - Piero Pulizzi - per avere da lui la conferma che fosse la sorella naturale. In un secondo momento, non riuscendo a trovarlo, avrebbe consegnato la bambina ad altre persone, che non sono mai state individuate.
Grande delusione per Piera Maggio, la mamma della piccola che non ha mai smesso di sperare nel suo ritorno a casa. «Ingiustizia è stata fatta», ha commentato la donna sul suo profilo Facebook subito dopo la sentenza.: «Le sentenze vanno rispettate, soprattutto quelle definitive», ha dichiarato il legale di parte civile, Giacomo Frazzitta. «Ma noi siamo stati in buona fede e abbiamo con determinazione cercato la verità. Continueremo a farlo con un grande ritardo di 13 anni. Oggi ripartiamo dalle 11.30 del primo settembre 2004».
Giuseppe Sanzi
(fonte immagine infooggi.it)