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LIBANO, 12 APRILE 2014- Marcello Dell’Utri, ex-senatore accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, è stato ritrovato e fermato in Libano in ottemperanza con il mandato di cattura internazionale.
Il cofondatore di Forza Italia era latitante da giovedì, da quando la Corte d’Appello di Palermo ha emesso un ordine di custodia cautelare. Ordine ineseguito poiché l’uomo non risultava rintracciabile.
"In questo momento - ha annunciato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano - si trova negli uffici della polizia libanese. Ora è in corso una procedura che diventerà estradizionale".
Il fratello gemello Alberto in queste giorni lo ha sempre difeso: «Latitante? No, mio fratello non è un latitante. È un evaso. Perché negli ultimi 20 anni è stato come in carcere, dietro le sbarre di accuse assurde come quelle di connivenza mafiosa. Accuse lontane anni luce dalla sua mentalità». [MORE]
L’ex-senatore ha più volte riportato di non essere un latitante, ma di ritrovarsi all’estero per risolvere alcuni problemi di salute legati al suo recente intervento di angioplastica. Non sembrerebbe così da alcune intercettazioni, ormai rese note, tra Alberto Dell’Utri e l’amico Vincenzo Mancuso dove risulta l’intenzione del fratello di fuggire dal Paese.
A seguito di queste intercettazioni era stato richiesto il sequestro del passaporto ed il divieto di espatrio dal Pg di Palermo circa venti giorni fa. Inizialmente rigettata, la richiesta viene accolta l’8 Aprile.
La Corte di Cassazione si pronuncerà il 15 Aprile sulla condanna a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
Valeria Nisticò