Cronaca

Delitto Rea, Gip Teramo ordina arresto Parolisi per omicidio e vilipendio cadavere

ASCOLI PICENO, 02 AGOSTO– Nonostante i legali di Parolisi abbiano sostenuto che "La consulenza medico-legale della Procura racconta che sul corpo della povera Melania sono stati ritrovati più capelli”, il Gip di Teramo, Giovanni Cirino, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Salvatore Parolisi, ritenendolo l'assassino della moglie, Melania Rea. [MORE]


Da quanto si legge sull'ordinanza del Gip Giovanni Cirino, la quale si compone di circa 200 pagine, quest’ultimo ha accolto anche un' aggravante in più rilevata dalla Procura: "oltre a quella del grado di parentela e della crudeltà, verrebbe mossa quella di aver "profittato di circostanze di tempo, di luogo o di persona, tali da ostacolare la pubblica o privata difesa". In altre parole, Melania sarebbe stata uccisa mentre era accovacciata a terra, in posizione in cui era difficile potersi difendere.


Viene così accolta la richiesta della Procura di Teramo che ne chiedeva l'arresto per omicidio aggravato dal grado di parentela e dalla crudeltà e concorso in vilipendio di cadavere. I punti focali dell’ordinanza si basano sul falso alibi e sulla deturpazione del cadavere. Secondo indiscrezioni, sull’ordinanza risulterebbe che Parolisi avrebbe “sbagliato dal primo momento volendo far credere di cercare la moglie scomparsa. Ha messo su un alibi non credibile: a Colle San Marco non c'era mai stato con Melania e l'ha cercata troppo tardi, se è vero che il suo telefonino era spento mentre la moglie scompariva".


Sempre in riferimento all’alibi dichiarato dal caporalmaggiore, le voci riguardante l’auto che si intravede in una delle foto scattate sul pianoro di Colle San Marco dagli studenti dell'Istituto geometri di Ascoli il pomeriggio del 18 aprile scorso, sarebbe di colore rosso e non scura come è invece la Renault 'Scenic' di Salvatore Parolisi. Inoltre l’auto rossa era parcheggiata lungo la strada che dal pianoro sale in direzione di Colle San Giacomo, luogo che risulta essere più distante rispetto al parco delle altalene dove Parolisi afferma di essere rimasto a far giocare la figlia.


Il primo commento dell'avvocato della famiglia Rea, Marco Gionni, all'arresto del caporalmaggiore disposto dal Gip di Teramo, Giovanni Cirino è stato, “Evidenzio che due Procure e due Gip diversi sono concordi nell'indicare Salvatore Parolisi come l'assassino della povera Melania”. Questo a poi continuato, "Non ho ancora letto l'ordinanza di custodia cautelare - prosegue il legale -, quindi non posso dire altro. Da indiscrezioni che mi sono giunte sembra che anche in questa ordinanza venga ipotizzato, come fatto dalla magistratura ascolana, la possibilità che qualcuno abbia aiutato l'assassino nel vilipendio e nel depistare le indagini".


Per quanto riguarda il ritrovamento di un capello di donna sul corpo di Melania, il legale della famiglia Rea ha replicato,"Purtroppo, ancora una volta, le affermazioni della difesa di Parolisi non sono vere. Nessun capello è stato trovato sul cadavere della povera Melania, tantomeno di donna. Sono state trovate solo cinque formazioni pilifere di colore nero, in sede di autopsia, oggi all'esame dei Ris. Un capello di colore nero, come quelli della vittima, è stato trovato sulla sua scarpa sinistra dai carabinieri di Teramo, primi intervenuti. L'unico capello di colore diverso, che non sia pelo, di cm 22, di colore castano, è stato trovato non sul cadavere ma, dopo alcuni giorni, il 23 aprile 2011, dai Ris, sulla casetta di Ripe (a 10 cm dalla parte nord e 70 cm dalla proiezione della parete est), non nell'angolo ove è stata commessa la prima parte dell'omicidio (angolo nord-est-lato est). Reperto comunque all'esame dei Ris".


Parolisi, che continua a dichiararsi innocente, al momento si trova recluso nel carcere "Castrogno" di Teramo dove è stato trasferito il 30 luglio scorso.
 

Rosy Merola