Cultura e Spettacolo

Deiah: la cantautrice che unisce musica tradizionale e suoni moderni nella sua "In Totue"

È una delle voci più calde, suggestive e ricche di colori del nuovo panorama cantautorale femminile italiano e dopo aver sfiorato le corde del cuore con i suoi “Sbalzi D’Amore” ed aver dimostrato che ciascuno di noi può rinascere dal gelo interiore proprio come un “Bucaneve”, sbocciando dal ghiaccio invernale, la brillante cantautrice milanese di origini sarde Deiah, al secolo Deborah Ruggiero, torna nei digital store con “In Totue”, il suo nuovo intreccio di modernità e tradizione.

Con le onde del mare nell’anima e le vibes cosmopolite nelle vene, l’artista, che trae il suo pseudonimo dalla fusione tra la prima e l’ultima lettera del suo nome di battesimo e l’affermazione “si” (eia) in lingua sarda, ci regala il frutto di un intensissimo anno di ricerca e studi sulle usanze della terra dei Quattro Mori, il perfetto connubio tra cultura millenaria e dinamismo urbano, un ponte tra radici e obiettivi che incanta e accarezza i sensi sin dal primo ascolto.

Nato da un'attenta e approfondita indagine sulle melodie e gli strumenti tradizionali sardi, “In Totue”, che in limba, ovvero in lingua sarda, significa “In ogni dove”, è un invito appassionato a cercare dentro di sé quel senso di appartenenza, quel legame indissolubile con le nostre origini, capace di farci sentire protetti e al sicuro in qualsiasi situazione, perché, come la stessa artista dichiara:

«Non importa quanto lontano possiamo essere, ci sarà sempre una connessione, un filo invisibile che ci riporterà lì, alle nostre radici, consentendoci di onorare e ringraziare chi siamo, per abbracciare il domani con consapevolezza e determinazione».

Un brano che tocca corde profonde, giungendo con delicata immediatezza non solo a chiunque abbia mai sentito il richiamo della propria terra natale, ma anche a tutti coloro che, almeno una volta nella vita, si sono sentiti persi, infinitamente piccoli in un mondo di cui, troppo spesso, dimentichiamo di essere artefici.

«Se restiamo sulla sabbia mentre il sole cresce, all'ombra di mia madre, curerà i miei occhi» e «Non mi trovo ma non m’importa, tanto lo so che tue ses sa ia pro me, tue ses domo in toute (tu sei la via per me, tu sei casa in ogni dove)», sono solo alcuni dei molteplici passaggi da cui si evince l’importanza di richiamare a sé quella sensazione di appartenenza e radicamento che ci connette alla nostra natura, ma anche e soprattutto a tutti coloro che ne fanno parte, permettendoci di comprendere a fondo la potente meraviglia dell’unione.

«”In Totue” – conclude Deiah - rappresenta ciò che sono, il mio essere, quel filo invisibile ma deciso che quotidianamente tesse la tela del mio percorso. Con il supporto del mio team, ho cercato di rendere al meglio la mia essenza mediterranea. La scelta di cantare sia italiano che in limba, è stata fatta proprio per rafforzare queste mie due metà che da sempre mi accompagnano e che danno vita a quella che sono. Il tutto è stato poi condito dal mix di suoni moderni e tradizionali e dalle voci della mia isola lontana che parlano al continente in cui sono nata e cresciuta».

Una suggestiva immersione negli usi e nei costumi che continuano a plasmare le nostre vite, una fusione musicale che incanta gli ascoltatori avvolgendoli in un abbraccio caldo e autentico in grado di rendere "In Totue" molto più di una canzone e trasformandola in un inno alla forza delle tradizioni, un encomio all'importanza di ricordare il proprio passato per poter scrivere con cognizione e amore presente e futuro.

“In Totue”, prodotto dal tocco inconfondibile di Phaser Studios, è accompagnato dall’emblematica clip social che, girata nell’entroterra sardo sotto l’impeccabile direzione di Riccardo Bizzozero, omaggia l’isola con la presenza de i sonaggiaos e s’Urzo (maschera tradizionale di Ortueri, paese di origine di Deiah), anche grazie alla collaborazione, fortemente voluta dall’artista, di brand e professionisti locali che hanno impreziosito le scene con gioielli (MEG Jewels) e colori tipici della Sardegna.

Con questo brano, Deiah attinge al passato per dar voce al futuro, riconfermando la versatilità della sua arte e dimostrando che per tracciare il percorso del proprio domani, è fondamentale tenere a mente chi siamo e da dove veniamo.