Cronaca

Degente psichiatria si lancia nel vuoto, indagati 4 medici. Anche indagine interna Asp

Degente psichiatria si lancia nel vuoto, indagati 4 medici. Vittima in Tso nell'ospedale di Vibo. Anche indagine interna Asp
VIBO VALENTIA, 04 AGO - Sono quattro le persone iscritte nel registro degli indagati per la morte di Rocco Caristena, il 41enne, di Gioia Tauro che il 30 luglio scorso si è lanciato nel vuoto da un'altezza di almeno 5 metri dalla scala anticendio attigua al reparto di psichiatria, dove si trovava ricoverato in regime di Tso.

La Procura di Vibo Valentia ha iscritto i nomi del primario del reparto, Giuseppe Greco, dei medici, Paolo Ravesi, Pasquale Mangone e Paola Staffa. L'esame autoptico eseguito dal medico legale Katiuscia Bisogni, su disposizione dell'Ufficio di Procura, ed eseguito nella giornata di ieri, secondo quanto si è appreso, ha fatto emergere come causa del decesso i vasti traumi interni patiti dalla vittima nell'impatto con suolo, in particolare quelli alla testa che non hanno lasciato scampo al quarantunenne, deceduto a distanza di poche ore dall'episodio.

Parti offese sono i familiari della vittima. Nell'immediatezza dell'accaduto, l'Azienda sanitaria aveva avviato una indagine interna così come comunicato dal commissario straordinario Giuseppe Giuliano.

"Un atto dovuto - ha sostenuto Giuliano - in quanto c'è la stringente necessità da parte dell'azienda di capire i contorni di questa dolorosa vicenda. Pertanto si è messa subito in moto, già da giovedì stesso, l'attività della commissione che sta procedendo all'escussione dei medici di Psichiatria del nosocomio cittadino per accertare l'esistenza o meno di responsabilità".

"La vittima - ha aggiunto - era una persona sottoposta a Tso che, a quanto risulta, era quasi un habitué del reparto. Adesso bisogna vedere se ci sono state delle omissioni da parte del personale sanitario e pertanto aspettiamo l'esito degli accertamenti che espleterà la commissione d'inchiesta interna che abbiamo avviato qualche ora prima che l'autorità giudiziaria venisse a requisire tutta la documentazione sanitaria della vittima".