Politica
DEF: Parlamento approva nota di aggiornamento
ROMA, 5 OTTOBRE – Le Aule del Senato e della Camera hanno approvato la nota di aggiornamento al Documento di programmazione economica e finanziaria e lo scostamento sui conti pubblici, fissando un aggiustamento strutturale dello 0,3% per il 2018. [MORE]
Così come per il contenuto della legge di bilancio e le sue norme fondamentali, l’art. 81 della nostra Costituzione richiede che i criteri volti ad assicurare l’equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche amministrazioni siano stabiliti con legge approvata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera. Il Governo ha in effetti in questa occasione ampiamente superato la prova di maggioranza anche al Senato, laddove nel corso di questa legislatura è spesso risultato più in difficoltà. A Palazzo Madama, infatti, i voti favorevoli allo scostamento sono stati 181, 20 in più rispetto alla cifra da raggiungere per ottenere la maggioranza assoluta, mentre 164 sono i Senatori che hanno votato favorevolmente alla nota di aggiornamento. Per quanto riguarda la votazione alla Camera dei Deputati, invece, i voti favorevoli sono stati rispettivamente 358 e 318, a fronte di una cifra minima di 316.
Al Senato, il PD si è dimostrato compatto, appoggiando le risoluzioni con tutti i 98 parlamentari disponibili (considerando che il Presidente del Senato per prassi non vota), ma il Governo ha incassato il parere favorevole, tra gli altri, anche di tutti e 24 i Senatori di AP e dei 16 (su 18 totali) del Gruppo per le Autonomie presenti oggi. A sorpresa, ha votato favorevolmente anche Morra del M5S, apparentemente sganciandosi dal parere degli altri 29 del suo gruppo, ma sostenendo poi che si sarebbe trattato di un “errore materiale”. Infine, in entrambe le votazioni la maggioranza è stata seguita anche da 12 membri di ALA (in più, per l’occasione è tornato in Aula anche Verdini, dopo un periodo di assenza) e dei 6 che guardano a Giuliano Pisapia, il quale rischia dunque ora di essere determinante nelle dinamiche della maggioranza, dopo essere in effetti tornato a sostenere la linea del dialogo con il PD.
Continuano invece le tensioni tra il Governo e MDP, che non ha partecipato al voto dopo lo strappo sul superticket e le dimissioni del vice-ministro dell’interno Bubbico. La maggioranza ha cercato dunque di fare un passo avanti e lanciare un segnale inserendo una dichiarazione programmatica nella nota di aggiornamento; il Governo si è infatti impegnato a rivedere gradualmente il meccanismo del superticket al fine di contenere i costi per gli assistiti che si rivolgono al sistema pubblico, pur senza giungere tuttavia all’abolizione definitiva richiesta da MDP, che peserebbe per altri 600 milioni circa sulle casse dello Stato. In vista del triennio 2018-2020, dunque, la nuova risoluzione prevede un complesso di interventi in materia sanitaria, compreso un incremento delle risorse in conto capitale per nuovi investimenti in questo campo.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: corrierequotidiano.it