Cultura e Spettacolo

Dedicato un omaggio allo scrittore calabrese Fortunato Seminara alla rassegna del “Maggio dei Libri”

LAMEZIA TERME (CZ) 17 MAGGIO - Dedicato un omaggio allo scrittore calabrese Fortunato Seminara in occasione della ricorrenza nel 35° anniversario della sua scomparsa: nacque a Maropati il 12 agosto 1903 e  si spense  l’1 maggio 1984. Dopo due giorni   Italo Calvino gli dedicò un commosso ricordo su Repubblica.  L’istituto comprensivo Borrello –Fiorentino  di Lamezia Terme  ha voluto ricordare lo scrittore di Maropati  in un incontro “Alla scoperta della Letteratura meridionale” inserito nella  rassegna  del “Maggio dei Libri “ organizzata, precisamente,  dalla Biblioteca scolastica  di via Matarazzo che,  in questa prima edizione ufficiale, ha esteso la consueta iniziativa  al pubblico adulto evitando di circoscriverla esclusivamente nell’ambito scolastico. La conversazione su Seminara è stata affidata  alla professoressa e giornalista Lina Latelli Nucifero  che è stata  affiancata dallo studioso  Francesco Polopoli anche nelle vesti di moderatore. Ad introdurre l’incontro il dirigente scolastico dell’I.C. Borrello – Fiorentino Lorenzo Benincasa che ha presentato brevemente  il momento culturale, seguito dal  professore Francesco Polopoli  che ha tracciato il profilo culturale della relatrice evidenziando, tra l’altro,  la sua passione per la stesura di brevi saggi sulla letteratura meridionale, pubblicati su Riviste  europee e nazionali e su testate giornalistiche , al fine di diffondere la conoscenza dei cosiddetti minori della storia letteraria  che hanno consentito la lettura storica della Calabria e la ricostruzione della sua identità culturale per la varietà delle tematiche trattate a livello  artistico, letterario, storico, economico. « Fortunato  Seminara - ha affermato  la professoressa Lina  Latelli Nucifero – è una voce molto importante della Letteratura calabrese del ‘900 ed è un autore sempre attuale, il quale, superando i confini del tempo e le mode passeggere, ci consegna dei contenuti di grande rilevanza storica capaci di restituirci la consapevolezza di ciò che siamo stati,  di quella che era la vita dei nostri paesi fino a poco temo fa,  del progresso umano, sociale e culturale che la nostra Regione ha compiuo finora e della conquista di molti valori su cui si fonda il vivere civile.  Fortunato Seminara -  ha proseguito - si  ispirò costantemente alla tradizione regionalistica che segnò l’intero percorso narrativo con significativi richiami sia al verismo regionale che al realismo psicologico».

La relatrice, ripercorrendo le fasi più salienti della sua vita e della sua attività letteraria,  ha sottolineato l’attaccamento dello scrittore alla terra di Calabria nella quale persistevano  le vecchie strutture in contrasto con le poche innovazioni industriali che si andavano proponendo dopo la guerra. La relatrice ha poi esaminato le fasi più salienti della vita di Seminara  come i suoi studi compiuti a Maropati,  Mileto, Reggio e  Pisa, Napoli , dove si laureò in giurisprudenza nel 1927, il suo soggiorno  in Svizzera, dove svolse l’attività giornalistica  scrivendo articoli contro il fascismo sul quotidiano del Partito Socialista “ le Travail” di  Ginevra,il trasferimento a Marsiglia , da dove tentò di emigrare clandestinamente in America senza riuscirvi, il ritorno a Maropati nel 1932 su sollecitazione dei genitori che lo reclamavano essendo figlio unico, la fitta rete epistolare   con il mondo della cultura calabrese  e nazionale.

« A lui – ha riferito Lina Latelli Nucifero -  è stata dedicata  la Fondazione “ Fortunato Seminara” che ha  iniziato  a pubblicare le sue opere inedite con la Casa Editrice Pellegrini ( Il viaggio e la Dittatura) e la ristampa delle opere edite che ormai non si trovavano facilmente. Già nel 1967  la Casa Editrice Pellefgrini, aveva accettato  di pubblicargli una raccolta di scritti dedicati alla Calabria, intitolata “ L’altro pianeta”  nonostante il rifiuto degli editori che avevano sbattuto la porta in faccia allo scrittore di Maropati. La relatrice , tra le numerose opere di Seminara,  ha  scelto di illustrare ed approfondire le tematiche care a Seminara, animandole con la lettura di alcuni brani,  attraverso il primo romanzo “Le Baracche”, scritto nel 1934 e pubblicato solo nel 1942 perché avversato dal Fascismo  che non intendeva  fare emergere la miseria e il degrado che dominavano  in gran parte  del Meridione. Il romanzo è ambientato  in un paese della Calabria, terra arretrata, dominata dalla povertà, dall’ignoranza e dall’atavica concezione della società secondo la quale era impossibile la redenzione da ogni forma di oppressione morale, di miseria e di pregiudizi che sconfinano nel fatalisnmo senza speranza. In questa realtà di tenebre e  di dolore i personaggi si muovono  come vittime rassegnate ad una situazione stagnante e senza via d’uscita interagendo  nel piccolo mondo delle baracche che sarà distrutto da un incendio lasciando sul terreno un mucchio di cenere e di travi fumanti. A rendere l’incontro più interessante un acceso dibattito nel quale è intervenuta anche Marinella Gambino che ha portato la testimonianza dell’amicizia,  dell’affetto e della stima che legavano  suo padre, lo scrittore e giornalista Sharo Gambino, allo scrittore di Maropati.

Foto: Benincasa- Latelli Nucifero- Polopoli

Foto: Gambino- Benincasa – Latelli Nucifero –Polopoli

Don Pino Latelli