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Decreto immigrazione 2024: nuove regole per flussi e sicurezza (Video)

Conferenza Stampa del Consiglio dei Ministri n. 98: Approvato il Decreto Legge sull'Immigrazione

Roma, 2 Ottobre 2024 - Si è conclusa oggi la conferenza stampa del Consiglio dei Ministri n. 98, in cui è stato approvato un nuovo decreto legge in materia di immigrazione. Il decreto rappresenta l’esito di un lavoro congiunto tra diversi ministeri, con il coordinamento della Presidenza del Consiglio. L'obiettivo principale del provvedimento è gestire in maniera più efficiente i flussi migratori regolari e contrastare con maggiore rigore l'immigrazione irregolare.

La Presidente del Consiglio aveva già depositato un esposto al Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo a giugno, segnalando gravi irregolarità nel traffico migratorio. Le successive indagini, coordinate da varie procure distrettuali, hanno confermato la fondatezza di queste denunce, portando a modifiche legislative che sono state integrate nel decreto.

I punti chiave del decreto: semplificazioni e controllo

Il decreto introduce importanti modifiche nel sistema di gestione dei flussi migratori. Tra le misure principali spicca l’obbligo di fornire impronte digitali per chi richiede un visto nazionale (già previsto per i visti Schengen). Inoltre, si elimina l’obbligo per i Consolati di notificare formalmente il rigetto delle domande di visto, snellendo così il processo burocratico.

Particolare attenzione è stata riservata a tre paesi: Bangladesh, Pakistan e Sri Lanka, da cui provengono le principali irregolarità. Per questi stati, il rilascio dei visti di lavoro sarà temporaneamente sospeso per consentire verifiche più accurate.

Inoltre, il decreto prevede l’incremento di personale nei Consolati con l’assunzione di 200 dipendenti di ruolo e 50 impiegati a contratto per velocizzare le operazioni.

Nuove regole per i datori di lavoro e lavoratori stranieri

Una delle novità più rilevanti riguarda l'obbligo per i datori di lavoro di confermare l'attualità dell'offerta di lavoro prima del rilascio del visto. La procedura sarà telematica e include l’introduzione di 10.000 ingressi aggiuntivi per assistenti agli anziani e disabili, gestiti tramite agenzie del lavoro. Questo intervento ha l'obiettivo di contrastare il fenomeno del "silenzio-assenso", rendendo il sistema più trasparente.

Inoltre, il decreto permette di convertire i permessi di lavoro stagionali in contratti di lavoro a tempo indeterminato, senza incidere sulle quote stabilite. Una misura che dovrebbe migliorare le opportunità lavorative per i migranti regolari, garantendo loro una maggiore stabilità occupazionale.

Sicurezza e lotta all'immigrazione illegale

Il provvedimento prevede misure restrittive nei confronti di chi cerca di eludere le normative italiane sull’immigrazione. Ad esempio, i richiedenti asilo saranno obbligati a segnalare eventuali incidenti in mare alle autorità italiane. Sarà anche possibile ispezionare i cellulari dei richiedenti asilo per accertarne l’identità e la nazionalità, con l’obbligo di rispettare le normative europee sulla privacy.

Formazione e tutela contro il caporalato

Il Ministero del Lavoro ha introdotto un capo specifico all'interno del decreto, dedicato alla tutela dei lavoratori stranieri vittime di sfruttamento. Sarà introdotto uno speciale permesso di soggiorno della durata di sei mesi, prorogabile fino alla conclusione dei procedimenti giudiziari per chi denuncia casi di sfruttamento.

Questi lavoratori, inoltre, avranno accesso a programmi di inclusione sociale e lavorativa, con la possibilità di ricevere l'assegno di inclusione economica. Una misura pensata per combattere il caporalato e facilitare il reinserimento lavorativo delle vittime.

Conclusioni

Il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri n. 98 punta a stabilire un sistema di immigrazione più sicuro, efficiente e rispettoso dei diritti. Da un lato, si aprono maggiori opportunità per l’immigrazione regolare, dall’altro, si rafforzano le misure contro l’immigrazione irregolare e lo sfruttamento dei migranti.

Un provvedimento complesso che coinvolge numerosi settori del governo, dall’Interno alla Giustizia, passando per gli Esteri e il Lavoro, con un unico obiettivo: gestire l’immigrazione in modo più ordinato e sicuro, rispettando al contempo le necessità economiche e sociali del Paese.