Decadenza Berlusconi: ennesimo scontro Pd-Pdl sui tempi di voto. Letta: «instabilità costa cara»
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Decadenza Berlusconi: ennesimo scontro Pd-Pdl sui tempi di voto. Letta: «instabilità costa cara»

mercoledì 11 settembre, 2013

ROMA, 11 SETTEMBRE 2013 - Il voto sulla decadenza o meno di Silvio Berlusconi dalla carica parlamentare era atteso già per ieri sera. Ma dalla seduta della Giunta dell’elezioni e dell’immunità del Senato ne era scaturita, con voto unanime, la decisione di dibattere sulla relazione presentata dal senatore Pdl Augello. Un esito che aveva soddisfatto un po’ tutte le parti politiche, con il Pdl felice di guadagnare ulteriore tempo e il Pd fiero di dimostrare di non essere un partito giustizialista.[MORE]

Quest’oggi invece l’ennesimo scontro. Pomo della discordia, questa volta, è il calendario dei lavori che la Giunta del Senato dovrebbe seguire fino al voto. Il Pdl, infatti, ha chiesto di votare la relazione del senatore Augello tra il 20 e il 23 settembre. Proposta che trova la dura opposizione di Pd e M5S che, piuttosto, non intendono posticipare il voto oltre sabato o, in extrema ratio, a lunedì. Scelta Civica invece è disposta ad attendere finanche a martedì prossimo.

Un quadro, quello appena descritto, dalla difficile risoluzione e che se così dovesse restare fino a giovedì, giorno in cui la Giunta tornerà a riunirsi, si rimetterà alla decisione del presidente della Giunta, Dario Stefano, il quale proporrà un calendario. Prospettiva tra l’altro descritta proprio dal presidente Stefano che, intervenendo sulla questione, ha affermato: «Giovedì, in apertura di seduta, cercherò di fare una proposta di mediazione che ottenga il via libera dalla più ampia maggioranza. Le posizioni – ha detto Stefano – non sono distantissime, pertanto penso che si possa arrivare per domani ad una decisione condivisa. Si tratta di problemi superabili e spero di mettere ai voti domani una proposta di calendario divisa».

Tuttavia se il presidente della Giunta del Senato, Dario Stefano, si dimostra fiducioso non si può dire altrettanto sentendo i commenti provenienti dai senatori presenti in Giunta di Pdl e Pd. «Ci sono diktat che provengono dall’esterno, e non dal centrodestra, che rischiano di riportarci alla situazione di ieri – ha affermato il socialista Enrico Buemi, che ha anche aggiunto – l’atteggiamento del Pd vuol far cadere il governo Letta». Pronta la risposta della senatrice Pd, Stefania Pezzopane, peraltro vicepresidente della Giunta: «questa posizione di Boemi è kafkiana, ridicola e pretestuosa». La stessa senatrice ha poi spiegato che «la seduta di domani non sarà sufficiente, ci sarà una nuova seduta, ma al termine della discussione generale la relazione si voterà».

Dunque, vi è ancora parecchia incertezza sui tempi di soluzione riguardanti la decadenza di Berlusconi. Instabilità che non può che gravare sulle sorti del governo Letta, come lo stesso premier ha affermato a margine del discorso tenuto alla Camera sulla crisi Siria: «Il costo dell’instabilità è un costo pesante per i cittadini e le imprese. Ci vuole un attimo – ha affermato il presidente Letta – per buttare via i risultati raggiunti e le fatiche fatte in questi anni».

(Immagine da lettera43.it)

Giovanni Maria Elia


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