Politica
De Luca junior a giudizio per bancarotta fraudolenta
ROMA, 17 MARZO - Il Tribunale di Salerno ha rinviato a giudizio il figlio del presidente della Campania, Vincenzo De Luca, nell'ambito di una inchiesta sul crac della società immobiliare Ifil. [MORE]
Il reato contestato a Piero De Luca è quello di bancarotta fraudolenta: è accusato di aver usufruito del pagamento di viaggi in Lussemburgo per complessivi 13mila euro tra il 2009 e il 2011 più altri benefit. I biglietti sarebbero stati pagati dall'imprenditore Mario Del Mese, socio al 50 per cento della società immobiliare Ifil e nipote dell'ex parlamentare Uder Paolo Del Mese. Il processo per De Luca jr, il primogenito del governatore, inizierà il prossimo 29 maggio davanti ai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Salerno.
De Luca jr commenta: "Accusa infondata e inverosimile ed in sede di dibattimento avremo finalmente la possibilità di dimostrare in modo sereno, obiettivo e trasparente l'assoluta infondatezza di una contestazione strumentale e inverosimile. Sono profondamente sereno e ho enorme fiducia nel lavoro dei magistrati".
Il figlio del governatore campano aggiunge: "Auspico che il giudizio si celebri il più rapidamente possibile per fare piena chiarezza sulla mia posizione. Tutto questo non ci distrarrà dal lavoro che con grande impegno e sacrificio stiamo portando avanti sui territori".
Mario Del Mese, coinvolto nella inchiesta, ha patteggiato la pena insieme al cognato Vincenzo Lamberti. Il gup ha fissato la pena in 3 anni e 8 mesi per Del Mese e 1 anno e 6 mesi per Lamberti. Andrà a giudizio invece la moglie di Del Mese, Valentina Lamberti. Il gup quest'oggi ha inoltre rinviato a giudizio per il crac della Ifil, società satellite del pastificio Amato, anche Giuseppe Amato, Luigi Avino, Emilio Ferraro e Marianna Gatto.
Maria Minichino
(fonte immagine repstatic.it)