Politica
De Luca: Antimafia chiede informazioni alla Procura su possibili pressioni Si
NAPOLI, 24 Novembre - "Dobbiamo chiedere voti ai professionsti e agli imprenditori: se portassero alle urne metà dei loro dipendenti sarebbero migliaia di voti. E dobbiamo pensare anche ai titolari delle cliniche private. Dobbiamo far presente a questi professionisti che prenderemo decisioni anche sui fondi europei". Le parole registrate di nascosto di una riunione dei sindaci PD campani ha scatenato un nuova polemica che vede De Luca come principale soggetto. Dopo le forti parole contro Rosy Bindi, Vincenzo De Luca torna a far parlare di sè per delle presunte pressioni per il Si sui sindaci campani, tanto da spingerli verso il voto di scambio. La Commissione Antimafia, su richiesta delle opposizioni, ha richiesto un reportage su De Luca e le possibili indagini in corso su di lui alla Procura di Napoli.
"La Commissione Antimafia all'unanimità, mi ha incaricato di richiedere preventivamente informazioni urgenti alla Procura della Repubblica di Napoli in merito a eventuali indagini in corso, agli atti e ai documenti acquisiti e alla posizione dei soggetti coinvolti, per verificare i presupposti per l'avvio di una inchiesta da parte della nostra commissione, che naturalmente sono legati al tema mafia. Abbiamo sempre agito così per avviare le nostre inchieste e useremo lo stesso metodo". Così ha dichiarato Rosy Bindi, presidentessa della Commissione Antimafia.
[MORE]Questo fortea invito di De Luca verso il Si ha scosso molto gli animi dell'opposizione, dato che questa richiesta di informazioni è stata richiesta dai gruppi parlamentari di Forza Italia, Lega Nord, Grandi Autonomie e Libertà. Sinistra Italiana e Movimento 5 Stelle. Franco Mirabelli, senatore PD e capogruppo al Senato, cerca di tenere sotto controllo la situazione e chiudere sul nascere polemiche importanti: "Nessuno ha chiesto nell'ufficio di presidenza la convocazione di De Luca e non c'è nessuna inchiesta aperta dall'Antimafia su di lui. Come sempre, di fronte ad una richiesta delle opposizioni di aprire una indagine, la commissione all'unanimità ha votato il mandato alla presidente di verificare l'esistenza di eventuali fascicoli aperti dalla Procura di Napoli. Il resto è propaganda, l'evidente tentativo di strumentalizzare la vicenda in vista del referendum".
Insoddisfatto della misura il Movimento 5 Stelle che, in una nota congiunta dei suoi membri della Commissione Antimafia, dichiara: "Un atto vergognoso - rispondono in una nota congiunta i membri M5S dell'Antimafia -. Il governatore della Campania ammette di fare uso del voto clientelare e istiga i sindaci del Pd ad utilizzare questo metodo per vincere al referendum. Sarebbe doveroso che l'Antimafia aprisse una indagine conoscitiva e convocasse il ministro dell'Interno. Invece si è solo deciso di chiedere informazioni alla Procura di Napoli. Questa è la situazione reale della classe politica del Pd".
Non prende sul serio le accuse e scherza sull'accaduto Vincenzo De Luca, ospite in serata del sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia. Il video postato sulla pagina Facebook del presidente della Regione Campania ritrae De Luca intento a scherzare con un pescatore il quale stava cercando di regalargli un merluzzo. De Luca, in questo caso, scherza sottolineando come questo regalo possa essere visto come "voto di scambio". Il governatore conclude poi sempre su Facebook: "Non si sa come si sia conclusa la torbida vicenda. Ad ogni buon conto, De Luca si è impegnato a conservare comunque la lisca del pesce, e ad inviarla come corpo del reato a Luigino Di Maio perché ne faccia l'uso giudiziario più efficace".
De Luca affida sempre ai social network la sua replica alle accuse a vario titolo che lo vedono al centro dell'occhio del ciclone in questi giorni: “Apprendiamo della richiesta avanzata dalla Commissione Antimafia- Ci rende curiosi conoscere l’iter previsto sul reato di battuta e come evolverà la crociata del calamaro. Vediamo rilanciata anche la discussione sull’emendamento battezzato “De Luca”. Vorrei solo ricordare che si tratta di una proposta avanzata unitariamente dalla Conferenza delle Regioni ben prima che si aprisse questo dibattito, ed è una iniziativa volta a rimuovere una situazione assurda per la quale fino a un anno fa erano commissari per la Sanità i presidenti che avevano determinato il debito, mentre non possono esserlo coloro che la stanno risanando. Non è molto difficile svelare questo mistero e sottrarlo alla titolarità di De Luca. Incuriosisce il fatto che quelli che sulla battaglia referendaria lamentano il neocentrismo e la sottrazione di competenze alle Regioni si straccino le vesti nel momento in cui queste vengono riconosciute. Come sempre, riconfermiamo che la nuova Campania è pronta ad accettare la sfida del rigore, del risanamento e della correttezza amministrativa. Per ogni altro elemento di folklore se ne riparlerà dopo il referendum, quando comunicheremo anche l’elenco di tutti quelli che saranno querelati per diffamazione”.
Anche in Regione le opposizioni si fanno sentire presentando una mozione di sfiduca sempre contro De Luca. L'ex-presidente della Regione, esponente di Forza Italia e capo dell'opposizione Stefano Calidoro affida il suo commento ad una nota dell'ufficio stampa: "Le gravi parole pronunciate con alcuni amministratori campani in relazione al referendum, l'opaco sistema di creazione del consenso e la ritirata scorrettezza istituzionale vanno oltre la normale dialettica politica. In consiglio regionale sarà dunque necessario discutere del tema".
Leonardo Cristiano
immagine da: espresso.repubblica.it