Politica

Ddl riforme, notte di lavoro: approvati gli emendamenti. Renzi: «Bene così»

ROMA, 14 FEBBRAIO 2015 - Nell’Aula della Camera si son fatte le “ore piccole” ma alla fine gli emendamenti al disegno di legge di Riforma Costituzionale sono stati approvati. Il voto finale, adesso, è fissato per l’inizio di marzo. Al termine dunque di una seduta fiume, preceduta da disordini e risse in aula, la maggioranza ha tirato dritto ed ha portato a termine l’esame del ddl riforme costituzionali.

Un voto che si è concluso poco prima delle 3 di notte ma che è stato contraddistinto da un’Aula della camera quasi deserta. Le opposizioni, come preannunciato, non hanno infatti partecipato ai lavori lasciando gli scranni della Camera vuoti. Una forma di protesta decisa contro il “metodo” imposto da Renzi che, a loro dire, esclude il dialogo parlamentare. Per tale ragione Forza Italia, M5S, Lega e Sel saliranno martedì al Colle per riferire al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

«Credo che a rammaricarsi debbano essere il centrodestra, le opposizioni, noi bene così, andiamo avanti». Questo il commento del premier Matteo Renzi presso il Transatlantico a Montecitorio, subito dopo l’approvazione degli emendamenti. Parole che sono state seguite poi da un post su Twitter: «Grazie alla tenacia dei deputati terminati i voti sulla seconda lettura della riforma costituzionale. Un abbraccio a #gufi e #sorciverdi». Un messaggio quest’ultimo probabilmente rivolto al capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta, che aveva scritto: «gli faremo vedere i sorci verdi».

Tuttavia, approvare una riforma costituzionale con gran parte dei deputati assenti e non concordi non può passare inosservato. A tal proposito le parole del deputato Pd, Ettore Rosato, il quale ha parlato di «ferita istituzionale». Lo stesso Rosato ha poi aggiunto: «il percorso è ancora lungo e riusciremo a fare in modo che tutti sentano propria questa riforma». Un altro commento proveniente dal Pd, ma dall'area di minoranza, è giunto dall'ex segretario Gianni Cuperlo: «Mi auguro e lavorerò fino all'ultimo perché non accada. Cambiare 40 articoli della Costituzione con metà dell'emiciclo disertata sarebbe una sconfitta per tutti. Bisogna fare ogni sforzo per evitarlo».

Dall’area di governo ha espresso la propria soddisfazione anche il leader del Ncd, Angelino Alfano, il quale in una nota ha sottolineato l’impegno all’interno della maggioranza da parte del suo partito: «Noi di Ncd e Udc (Ap) abbiamo votato le riforme costituzionali - ha scritto il ministro dell'Interno - e siamo protagonisti di un nuovo patto costituente che renderà le nostre istituzioni più moderne ed efficienti. Siamo pronti a fare presto per consentire agli italiani di pronunciarsi il prossimo anno». Naturalmente severi commenti di critica verso il governo sono stati espressi dalle opposizioni con il deputato del M5S, Carlo Sibilia che ha così commentato su Twitter: «2.53 I 'pdittatori' si sono fatti la Costituzione da soli. A questo punto paga le tasse solo chi vota Pd. Qui aula, passo e chiudo. Notte».[MORE]

A questo punto bisognerà attendere marzo per capire quali saranno i rapporti tra maggioranza e opposizioni. La partita è ancora aperta, e prima che il ddl Boschi venga approvato ogni riappacificazione, anche parziale, non è da trascurare. A dimostrazione di ciò, potrebbe essere inteso come preparatorio, il fatto che il Pd ha lasciato in sospeso l'esame dell'articolo 15 sul referendum, oggetto di un aspro braccio di ferro con il M5S che chiedeva l'eliminazione del quorum.

(Immagine da corriere.it)

Giovanni Maria Elia