Politica
Ddl Intercettazioni: si dimette la Bongiorno. Blog salvi dal diritto di rettifica
ROMA, 5 OTTOBRE - Primo sì della Camera dei Deputati al ddl intercettazioni, meglio noto come "legge Bavaglio". Le pregiudiziali di costituzionalità presentate da Pd e Idv sono state respinte con 307 no, 229 sì e 63 astenuti. Bocciata anche la pregiudiziale di merito del Pd con esito pressoché analogo.
L'ampio divario tra maggioranza e minoranza è maturato grazie all'astensione del Terzo Polo.
Fli chiede al Governo l'applicazione dell'accordo dello scorso anno, e chiede modifiche atte a garantire la libertà di espressione. L'Udc apre al confronto sulla Legge Bavaglio, ma esclude forzature sulla libertà di informazione. L'Api di Rutelli condanna l'abuso dell'intercettazione e chiede una legge equilibrata, priva di censure.[MORE]
DIMISSIONI DELLA BONGIORNO - Il ddl Intercettazioni miete la prima vittima. L'avvocato Giulia Bongiorno, presidente della commissione giustizia della Camera, si è dimessa dalla carica relatore del ddl sulle intercettazioni telefoniche.
La decisione della Bongiorno è maturato dopo che il governo Berlusconi ha dato parere favorevole all'emendamento presentato da Enrico Costa (PdL),che vieta la pubblicazione delle intercettazioni fino all'udienza filtro. L'emendamento è stato approvato a maggioranza nel pomeriggio dal comitato della commissione Giustizia.
Le dimissioni della Bongiorno aprono le porte all'azzurro Costa al ruolo di relatore del ddl sulle intercettazioni.
Amaro il commento della deputata di Fli ai microfoni di Skytg24.it: "avevo avvertito che mi sarei dimessa se fosse stato violato l'accordo raggiunto due anni e mezzo fa".
IL CONTENTINO AL PD - Contentino per la minoranza che è riuscita a strappare al fotofinish un'intesa sul diritto di rettifica: solo le testate online registrate avranno l'obbligo di rettificare entro 48 ore dalla pubblicazione degli articoli.
Noemi La Barbera