Ddl diffamazione, il senato boccia l'articolo 1. La Finocchiaro: «Il disegno di legge è morto»
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ROMA, 26 NOVEMBRE 2012 - Il Senato ha respinto l'articolo 1 del ddl sulla diffamazione a mezzo stampa. La bocciatura, avvenuta con voto segreto, è stata determinata dai 123 senatori che si sono espressi contro l’articolo 1, che prevede il carcere fino ad un anno per i giornalisti ma non per il direttore della testata. I voti favorevoli sono stati 29, mentre 9 senatori si sono gli astenuti.
La votazione è stata effettuata senza che vi partecipassero i senatori del Pdl, i quali hanno seguito il diktat di Maurizio Gasparri, fortemente contrario alla scelta del voto segreto e all’ordine di arresto domiciliare emanato nei confronti di Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, condannato a 14 mesi di reclusione per diffamazione a mezzo stampa. «Abbiamo difeso un principio di libertà» ha dichiarato Gasparri a Repubblica.
Il presidente del Senato, Renato Schifani, visto l’esito della votazione, ha sospeso la prosecuzione dell'esame del testo, uno stop che rende ancora più incerta la sorte del cosiddetto Ddl Sallusti. Infatti, l'articolo 1 era il cardine dell’intero disegno di legge, perché conteneva le norme che disciplinavano i casi in cui veniva previsto il carcere per i giornalisti. Bocciando l’articolo 1, si blocca tutto il disegno di legge.[MORE]
«Muore una legge inutilmente liberticida e gravemente incostituzionale. Siamo soddisfatti» è il commento, riportato da Il Fatto Quotidiano, della capogruppo Pd in commissione Giustizia, Silvia Della Monica. Così come, sempre sul Fatto, la presidente dei senatori Democratici, Anna Finocchiaro, dà l’estrema unzione al ddl: «È morto. Basta così».
Possono essere abbastanza soddisfatti i giornalisti. Ieri a Roma, Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana) e Fieg (Federazione italiana editori giornali) hanno firmato una nota congiunta nella quale hanno richiesto “al Parlamento e a tutte le forze politiche di non introdurre nel nostro ordinamento limitazioni ingiustificate al diritto di cronaca e sanzioni sproporzionate e inique a carico dei giornalisti con condizionamenti sull'attività delle libere imprese editoriali, senza peraltro che siano introdotte regole efficaci di riparazione della dignità delle persone per eventuali errori o scorrettezze dell'informazione”. E stasera al Pantheon era prevista una fiaccolata, in attesa di valutare l'esito dei lavori parlamentari. Visto il risultato, forse non ce ne sarà bisogno.
(Foto: slc-cgil-catania.blogspot.com)
Giovanni Gaeta