Politica
Ddl Boschi, caos in aula, il relatore Sisto si dimette
ROMA, 10 FEBBRAIO 2015 - Disordini in aula, questa mattina, a Montecitorio dove era in corso la discussione sulle riforme riguardanti il titolo V della Costituzione e il bicameralismo, presenti nel disegno di legge Boschi. [MORE]
Disordini che risultano essere ulteriore prova del clima tensivo generatosi dalla formale "rottura" del Patto del Nazareno tra Partito Democratico e Forza Italia. Durante la seduta, infatti, il relatore, Francesco Paolo Sisto, si è dimesso "per coerenza" avrebbe dichiarato, con lo scopo di ribadire l'atteggiamento oppositorio deciso dal suo partito, Forza Italia, "ho rinunciato alla carica di relatore perchè è venuta meno la transazione con il Partito Democratico, ognuno è libero di votare tutto quello che ritiene, non ci sono più rinunce all'identità politica" ha affermato Sisto ai microfoni di Rainews24, ribadendo che, per quanto Fi sia disposta a confrontarsi e partecipare alle riforme, farà comunque opposizione votando solo ciò che sarà più congeniale alla linea partitica.
Renato Brunetta, capogruppo alla Camera, dopo la dichiarazione di Sisto in Parlamento è intervenuto affermando "faremo di tutto per rallentare questo percorso verso il disastro" e Lega, Movimento 5 Stelle, Fi, Fdi, hanno proposto il ritorno in commissione del ddl, proposta respinta con 141 voti di scarto.
Nel pomeriggio, i disordini si sono tramutati in caos quando i deputati di Sel, Fdi e M5S hanno lanciato documenti contenenti gli emendamenti verso i banchi di presidenza e governo, in protesta. Motivo della bagarre la scadenza del tempo di parola nei confronti del deputato Scotto, di Sel. Riduzione di tempo che Sibilia, M5S, ha definito "diktat", che "creerebbe un precedente impressionante". Al lancio, inaugurato da Sinistra e Libertà, si sono associati i "tiri" dei rappresentanti Fdi e M5S, e la "precisione" di Zaccagnini ha sfiorato un membro del governo. La vicepresidente Sereni, dopo i vani tentativi di mettere ordine, richiamando Scotto, espellendo Zaccagnini, ha dovuto sospendere la seduta.
Si prevedono dunque numerose votazioni che impegneranno l'aula fino sabato, i deputati dovranno discutere circa 700 articoli e emendamenti e oltre 900 subemendamenti, con orari ben definiti, dalle 9,30 alle 14 e dalle 15 alle 23.
Fonte foto: lettera43.it
Ilary Tiralongo