Economia
Dazi: Federvini, a rischio intero settore liquori
FIRENZA, 9 OTTOBRE - ''I dazi statunitensi mettono a rischio l'intero settore della produzione di liquori e cordiali, con la scure di Trump che potrebbe colpire un centinaio di aziende e alcune migliaia di posti di lavoro. I dazi comporteranno una perdita secca di valore export pari ad almeno il 35%''. E' il grido d'allarme di Federvini, la Federazione Italiana Industriali Produttori, Esportatori ed Importatori di Vini, Acquaviti, Liquori, Sciroppi, Aceti ed Affini. Gli Usa rappresentano il secondo mercato, dopo la Germania.
La Federazione che aderisce a Federalimentare e Confindustria, sottolinea che il Made in Italy degli spirits ha registrato negli Stati Uniti una crescita negli ultimi 5 anni di quasi il 40% a valore: solo dal 2017 al 2018 abbiamo assistito a un incremento del 13%, con una quota di mercato di oltre il 16% dietro a Irlanda e Francia. Il dazio del 25% andrà ad interessare un valore di quasi 163 milioni di dollari, con una incidenza per singola bottiglia pari, secondo le prime stime, a circa 2/2,5 dollari che potrebbero tranquillamente raddoppiare considerando i vari passaggi da importatore a distributore e venditore. Federvini ricorda inoltre che il comparto è tra i massimi contribuenti alla fiscalità del nostro Paese con oltre 630 milioni di euro versati all'erario solo nel 2018. Si tratta di circa cento aziende, piccole e alle medie imprese presenti su tutto il territorio nazionale, da Nord a Sud, concentrate in territori dei quali costituiscono spesso un rilevante polo di creazione di sviluppo, anche per quello che riguarda l'indotto.