Cronaca

Davide Zicchinella: Intervento su S.P.25 Arsanise Catanzaro

CATANZARO, 10 FEBBRAIO 2014 - Da quasi tre mesi a seguito degli eventi alluvionali che lo scorso novembre hanno colpito la nostra Regione la Strada Provinciale 25 è chiusa al traffico. Mai come in questo caso la chiusura di una arteria che permette alle popolazioni che abitano in diversi comuni (Albi, Magisano, Sellia, Taverna e Zagarise) di raggiungere agevolmente il capoluogo Catanzaro sta mettendo letteralmente in ginocchio un territorio.
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La chiusura della strada gravemente danneggiata dalla forza del fiume Alli che in un tratto di due chilometri (su dodici complessivi) ne costeggia il percorso, sta determinando oltre ai disagi dovuti alla difficoltà di fruire dei servizi essenziali offerti dalla città capoluogo (sanitari e scolastici in primis) di fatto anche una grave crisi economica dei comuni interessati. Questo perché con la chiusura della S.P. 25 si sono triplicati i tempi di percorrenza per arrivare a Catanzaro con conseguente aumento dei costi di carburante, e contemporaneamente si è drasticamente ridotto il volume veicolare dal capoluogo verso la presila catanzarese. Ad aggravare la situazione il fatto che le strade alternative per raggiungere Catanzaro, la S.P. 13 Sellia-Alli, e la S.S. 109 Taverna Catanzaro sono ai limiti della percorribilità sia per i danni subiti negli anni e mai riparati, sia per quelli avutisi nel corso dei recenti eventi alluvionali. Il rischio isolamento per le popolazioni che vivono il territorio presilano è reale.

In più, lungo il tratto della S.P. 25 interessato dall’erosione del fiume Alli, passa l’acquedotto che rifornisce gran parte della città di Catanzaro, anch’esso danneggiato in più parti, fatto che sta determinando più volte l’interruzione della fornitura idrica nella città di Catanzaro. Con le ultime forti piogge dei giorni scorsi la situazione è andata ancora peggiorando; sulla S.P. 25 ormai abbandonata si sono verificati nuovi smottamenti come sulle strade alternative che percorrano la presila. Lo stesso è successo sull’acquedotto lasciato per tre mesi in balia del fiume e delle sue ripetute piene. Il fattore tempo diventa determinante.

Dopo un iniziale sottovalutazione dei gravi disagi causati dalla chiusura della S.P.25 da parte degli organi preposti anche grazie alla forte azione di sensibilizzazione promossa da un comitato spontaneamente costituitosi (Comitato Riapertura S.P.25 ) formato da cittadini dei comuni interessati, gli enti e le istituzioni locali hanno cominciato ad occuparsi seriamente del problema. Specie dopo le azioni di protesta inscenate nel mese di dicembre a Catanzaro da parte del Comitato di cui il sottoscritto è portavoce, con le quali chiedevamo maggiore celerità d’azione, la macchina burocratica provinciale e regionale ha iniziato ad attivarsi per reperire le risorse necessarie ad attuare un intervento finalmente risolutivo. Negli ultimi anni, infatti, più volte si è messo mano sulla strada e sull’acquedotto, spendendo somme davvero ingenti, ma poco o nulla si è fatto per proteggere strada e condotta dal fiume, e gli effetti si sono visti! Da sindaco di Sellia in più occasioni ho sollecitato maggiore attenzione specie per quanto riguardava la manutenzione dell’alveo fluviale ma senza esito alcuno.

E’ evidente che per risolvere definitivamente il problema necessitano ingenti risorse ed anche per questo giovedì 6 febbraio ho partecipato in qualità di vice segretario provinciale del Partito Democratico di Catanzaro ad un incontro tenutosi al Ministero dell’Ambiente alla presenza dello stesso ministro e di un qualificato gruppo di tecnici. Come effetto dell’incontro sollecitato dal mio partito la questione della chiusura della S.P. 25 e dei danni subiti dall’acquedotto è diventata una problematica di interesse nazionale.

L’Assessorato Regionale ai Lavori Pubblici, diretto dall’on Pino Gentile, che come Comitato abbiamo avuto modo di incontrare nelle scorse settimane e di apprezzarne la grande disponibilità, ha già stanziato parte delle somme necessarie per l’esecuzione dei lavori. Ora tocca alla provincia di Catanzaro accelerare i tempi per la loro esecuzione. Un fatto è certo, i cittadini dei comuni presilani interessati non possono aspettare ancora, ne va della loro incolumità, e della stessa esistenza in vita di molti esercizi commerciali ormai sull’orlo del collasso.

Notizia segnalata da: (Davide Zicchinella)