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David di Donatello, il punto: Cesare doveva vincere

ROMA, 5 MAGGIO 2012 - Nemo profeta in patria: una volta tanto, non è vero. Anche ai David di Donatello, dopo il successo al Festival di Berlino, il film Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani ha fatto il pieno di riconoscimenti. Miglior film, regia, produttore, montaggio, fonico di presa diretta: queste le categorie in cui la pellicola dei due fratelli, veterani del cinema italiano, è stata insignita dell'ambita statuetta. In occasione della premiazione, i Taviani hanno voluto dedicare la serata ai loro attori, alcuni dei quali sono ancora in galera (la pellicola è incentrata sull'attività teatrale nel carcere di Rebibbia).

Non si tratta di una sorpresa: un film griffato ma anche graffiante come quello dei Taviani era nettamente il favorito, specie se si osserva la sostanziale debolezza dei concorrenti. Non ingannino le 16 nomination di Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana: al film è stata tributata la giusta attenzione per l'impegno sul tema - i fatti di Piazza Fontana - e per il peso autoriale, ma una stima tiepida è cosa diversa dall'entusiasmo. Magro, dunque il bottino: David ai non protagonisti Pierfrancesco Favino e Michela Cescon nei panni di Giuseppe Pinelli e di sua moglie, e per gli effetti visivi.

Habemus Papam e This must be the place potevano invece contare su una risonanza internazionale di respiro forse più ampio. Il film di Moretti si consola con la statuetta a Michel Piccoli come miglior attore protagonista e con la vittoria nella scenografia e nei costumi a fronte di 15 candidature: il francese a fare da istrione nel finto Vaticano, non era in effetti questa la linea portante dell'opera? Quanto al lavoro di Sorrentino, se n'era parlato come di un meccanismo tecnicamente perfetto, artistico senza superare il confine dello sgradevolmente artato: i premi per fotografia, musicista (David Byrne, ex Talking Heads), canzone originale, acconciatura e trucco confermano l'abile confezionamento, ma se si considera anche l'alloro alla sceneggiatura, si trova indizio di un film retto comunque da una solida impalcatura creativa.

Fa piacere il successo di Scialla!, per il quale Francesco Bruni ottiene il premio quale miglior regista esordiente, da aggiungersi al David Giovani, assegnato come ogni anno da una platea di studenti. Dimostrazione di come un linguaggio accostante non debba necessariamente essere volgare o buffonesco. Niente da fare per le altre commedie: i candidati attori in ruoli brillanti, come Marco Giallini e Micaela Ramazzotti di Posti in piedi in paradiso di Carlo Verdone, restano a mani vuote. A secco anche Valeria Golino (La kryptonite nella borsa), ma qui il discorso è diverso: il film di Cotroneo, diversamente da una commedia in senso stretto, forniva un contesto di spiritosa malinconia per un'interpretazione pienamente drammatica.

La sorpresa viene proprio dalla categoria delle miglior attrici, che vede trionfare la cinese Zhao Tao, interprete principale di Io sono Li di Andre Segre. E ribadiamo Andrea: visto che più di una testata sta sproloquiando sul regista chiamandolo Cesare (quello era il noto filologo italiano...). Non penalizzato da un budget risicato nè da una distribuzione poco ottimale - a cui in parte rimedia lo stesso regista, con l'idea tutt'altro che balzana di un blog da cui si può richiedere la proiezione -, il film di Segre ottiene un premio meritato, nell'anno che pare dunque privilegiare davvero un cinema impattante e pregno a livello tematico. In tal senso, Terraferma di Emanuele Crialese è naufragato piuttosto deludentemente nell'indifferenza, dopo il successo a Venezia, mentre l'altro deluso a bocca asciutta è Ferzan Ozpetek con Magnifica presenza - ma qui ci permettiamo di osservare che le pretese erano meno legittime...

Vale infine la pena ricordare le parole di Liliana Cavani, David Speciale 2012, che nell'incontro al Quirinale con Napolitano dello scorso 3 maggio ha dichiarato: “il cinema non ha mai avuto dalla politica la necessaria attenzione” e come “senza il riconoscimento del valore dell’industria culturale, poiché le aziende di tv e cinema stanno tagliando gli investimenti, si rischia la marginalizzazione”. Nella circostanza, Gian Luigi Rondi, decano dell'Accademia, aveva osservato: "Ancora una volta tocchiamo con mano la vitalità, la validità, l’energia del cinema italiano. E se il cinema è considerata un’industria, più che mai decisivo è il capitale umano: un capitale meraviglioso, che si rinnova di generazione in generazione, dai fratelli Taviani, a Moretti e Sorrentino c’è un passaggio di testimone". Intanto, però, viva la vecchia guardia.[MORE]


L'elenco completo dei premi

Film
Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani

Regia
Paolo e Vittorio Taviani - Cesare deve morire

Regista esordiente
Francesco Bruni - Scialla!

Sceneggiatura
Unberto Contarello e Paolo Sorrentino - This must be the place

Attrice protagonista
Zhao Tao - Io sono Li

Attore protagonista
Michel Piccoli - Habemus papam

Attrice non protagonista
Michela Cescon - Romanzo di una strage

Attore non protagonista
Pierfrancesco Favino - Romanzo di una strage

Produttore
Grazia Volpi - Cesare deve morire

Direttore della fotografia
Luca Bigazzi - This must be the place

Montaggio
Roberto Perpignani - Cesare deve morire

Fonico di presa diretta
Benito Alchimede e Brando Mosca - Cesare deve morire

Musica
David Byrne - This must be the place

Canzone originale
'If it falls it falls' di David Byrne - This must be the place

Scenografia
Paola Bizzarri - Habemus papam

Costumi
Lina Nerli - Habemus papam

Trucco
Luisa Abel - This must be the place

Acconciature
Kim Santantonio - This must be the place

Effetti speciali visivi
Stefano Marinoni e Paola Trisoglio - Romanzo di una strage

Film dell'Unione Europea
Quasi amici di Olivier Nakache e Eric Toledano

Film straniero
Una separazione di Asghar Farhadi

Documentario
Tarhir Liberation square di Stefano Savona

Cortometraggio
Dell'ammazzare il maiale di Simone Massi

David Giovani
Scialla! di Francesco Bruni

David speciale 2012
Liliana Cavani
 
(in foto: i fratelli Taviani con i David)


Antonio Maiorino