Cronaca

Danneggiano la scuola, la scusa: "cercavamo soldi"

Valdobbiaene, 22 Giugno - Due ragazzi rispettivamente di sedici e diciassette anni sono stati fermati dai carabinieri della provincia di Treviso con l'accusa di aver danneggiato l'edificio scolastico "Efrem Reatto", una scuola media, nel quale pare che i due fossero stati bocciati anni prima.[MORE] Il reato si sarebbe consumato nella nottre il 19 e il 20 Giugno, ossia i giorni durante i quali l'edificio era momentaneamente chiuso per permettere il corretto svolgimento degli esami di fine corso.

I due giovanissimi si sono giustificati affermando di essere penetrati nell' edificio alla ricerca di denaro; una scusa sicuramente astuta, dal momento che gli inquirenti avrebbero potuto incriminarli non solo per l'atto vandalico, ma anche per un tentativo di furto. Ora i genitori dovranno rimborsare migliaia di euro alla scuola: pare proprio che i professori ci avessero azzeccato con la bocciatura.

Scherzi a parte, è necessario che il mondo dell'istruzione non prenda sottogamba il problema, dilagante, della violenza nelle scuole, sia tra studenti sia tra genitori e professori. Perchè se un terzo degli studenti ha ammesso di aver subito violenze (dati da Cittadinanzaviva), chissà quanti non lo hanno ammesso; la scuola è il luogo dove il ragazzo passa la maggior parte della sua vita e al quale dedica, o dovrebbe dedicare, la maggior parte del suo tempo. Ma come è possibile farlo se l'ambiente non è sereno e non si è invogliati in nessun modo? E spesso la colpa è anche dei professori che, vuoi per lo stipendio troppo basso, vuoi per la difficoltà dell'insegnamento, non si occupano minimamente degli studenti come persone. Ma a ricoprire un ruolo così determinante dovrebbe essere solo chi ha una vera vocazione e una sincera passione.


Paolo Rebellato