Economia

Dalle pagine del Corriere Giuliano Melani lancia la soluzione alla crisi del nostro Paese

PISTOIA, 5 NOVEMBRE 2011 - Sembra che oramai stia nascendo una nuova moda: quella di acquistare un’intera pagina di giornale per esprimere nella maniera certo più plateale la propria protesta, per lanciare un messaggio, o come nel caso in questione, per lanciare un invito. Cosi’, dopo Luciano Benetton e l’imprenditore trevigiano Enrico Frare, è Giuliano Melani, responsabile di leasing dell’ UniCredit Leasing Spa, di Quarrata, Pistoia, ad aver acquistato un'intera pagina del Corriere della Sera per invitare gli italiani a compare i titoli di stato.[MORE]

“Concittadini, amici, fratelli di questa stessa nazione che si chiama Italia e che tutti amiamo. Possiamo farcela. Ce la faremo. Grazie a Dio non abbiamo bisogno né del governo né dell’Europa. Il nostro problema è che abbiamo dei debiti. Molti debiti”, con queste parole inizia l’appello in cui si sono imbattuti ieri i lettori del Corriere della Sera a pagina 24.

Melani, dice di non essere interessato alla politica, ha votato un po’ a destra e un po’ a sinistra, ma ha simpatie per Renzi, sindaco di Firenze, anche se “lo trova un po’ leggero”, ma gli sembra “un bravo ragazzo”, certo vent’anni fa ha avuto una piccola esperienza in politica (aveva supportato la lista civica e di finanza del suo paese), esperienza che gli è stata utile per capire che “La scelta pubblica é mediocre perché ha bisogno della maggioranza. La maggioranza si basa sulla “quantità” che garantisce solo una cosa: la perdita di qualità. Sono solo interessato all’Italia.” Ed è proprio quest’ultimo interesse, per l’Italia, ad averlo spinto a comprare, per la modica cifra di 20.000 euro, la pagina del quotidiano perché lui la soluzione alla non idilliaca situazione economica Italiana ce l’ha.

“Io non sono Diego Della Valle, ma voglio essere uno dei portatori sani della soluzione. Mi sono deciso a comprare la pagina quando ho letto sui giornali titoli da far paura dove si spingevano i lettori a vendere i propri titoli di stato. Roba da incoscienti!'” - sostiene Melani – “Invece dobbiamo salvare questo Paese. Mettiamo in sicurezza l'edificio che sta crollando. Non saranno certo né Bersani né Berlusconi a salvarci. Se continuano a salire i rendimenti dei titoli tutte le manovre che facciamo continueranno a essere bruciate”.

E come si fa a salvare l'Italia?

Secondo Melani sottoscrivendo i nostri titoli di Stato, che si traduce più semplicemente in “comprandoci il nostro debito”. Da qui il suo appello: “Facciamo uno sforzo, compriamo il nostro debito. Chi più ne ha più ne metta. Rechiamoci in banca, mandiamo a ruba i nostri titoli di Stato. Compriamoli al tasso di rendimento più basso possibile. Compriamoli anche a tasso zero”. Traduce il tutto in cifre, “La struttura del debito pubblico italiano (1.900 miliardi di euro circa), è tale per cui la scadenza media è a 7/8 anni e ogni anno ci viene richiesto di rinnovare il debito per 260/270 miliardi. Sono circa 4.500 euro a testa – continua Melani - so che le medie ci fanno fessi ma state sicuri che molte persone dispongono di queste cifre”.

Il cinquantunenne toscano crede davvero in questa iniziativa “Sono convinto che ce la possiamo fare”, tanto che lunedì promette di acquistare 20.000 euro in Btp, “infondo, se siamo in questa situazione è anche colpa nostra”, spiega che la colpa dei debiti contratti è anche nostra, “Quando non abbiamo pagato le tasse, quando abbiamo lavorato in nero, quando abbiamo eletto le persone sbagliate”.

Ha fatto pubblicare il suo indirizzo e-mail ed il suo cellulare, dice di avere già ricevuto tantissime telefonate, tra cui quella di Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere, di persone che promettono di comprare titoli di Stato. 
 

Al giornalista che lo raggiunge telefonicamente rivolge lo stesso invito “Anche lei dottore, vada e compri cinquemila euro di btp. Mi farebbe un regalo personale. Tanto dove li vuole mettere i soldi? Qua, se l’Italia fallisce, non ce n’è per nessuno”.

A firmare l’articolo è “Giuliano Melani, uno di voi, uno di noi”.
 

Sara Marci