Politica

Senato: dalla prossima legislatura nessun vitalizio per i nuovi eletti

ROMA, 24 NOVEMBRE 2011 - A partire dalla prossima legislatura non ci sarà più alcun assegno vitalizio per i nuovi eletti. La decisione è stata presa oggi dal Consiglio di Presidenza del Senato, presieduto da Renato Schifani.[MORE]

La delibera, approvata all’unanimità, concretizza di fatto la precedente iniziativa della Camera dei deputati, che, lo scorso 21 luglio, propose la sostituzione del sistema in vigore con un nuovo regime analogo a quello previsto per la generalità dei lavoratori italiani, e su cui sta lavorando il Collegio dei Questori. In ambedue i casi si dovrà attendere la fissazione dei nuovi criteri di calcolo della pensione da parte dei deputati questori, a cui è stato dato mandato di svolgere ricerche su quanto accade nei Paesi europei equiparabili al nostro, su cui dovranno basarsi nel prendere la decisione finale, ma, puntualizza Benedetto Adragna, questore del Senato “Ritengo che bisognerà adeguarsi al sistema vigente per il resto dei cittadini, quindi quello contributivo, con la possibilità da parte degli onorevoli di scegliere una pensione integrativa . Anche l’età a partire dalla quale potrà essere percepito l’assegno dovrà essere identico a quello del resto della popolazione. Quindi, se salirà a 67 anni, dovrà adeguarsi”.

Per quanto riguarda il regime di vitalizio dei ministri attualmente in carica non vi sarà alcuna modifica perché, spiega sempre Adragna "giuridicamente non eravamo competenti" perché "si sarebbero intaccati diritti acquisiti".

Commentando la decisione del Senato, Massimo Donadi, presidente Idv, ha affermato ''La decisione di superare l'attuale sistema dei vitalizi e' un buon segnale ma non e' sufficiente, si deve fare di piu'' , e ha sottolineato che ''Nel momento in cui si chiedono sacrifici ai cittadini, si deve avere il coraggio di dare un taglio ai privilegi dei politici. L'abolizione dei vitalizi deve partire dai parlamentari in carica e da quelli non piu' in carica ma non ancora andati in pensione''.
 

Sara Marci