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PESCARA, 25 FEBBRAIO 2015 – Le case della new town mostrano i primi segni di cedimento strutturale mentre la fine della ricostruzione dopo il terremoto del 2009 è ancora lontana. In questo scenario il presidente della regione Abruzzo Luciano D'Alfonzo scrive una lettera al presidente degli Stati Uniti Barak Obama.[MORE]
«Caro presidente Obama, Lei promise al Sindaco Cialente un aiuto agli studenti universitari, dopo aver visto i resti della Casa dello Studente sventrata dal sisma e con il dolore per gli otto giovani che morirono. Dopo sei anni non abbiamo ricevuto alcuna risposta (…) L'aiuto doveva riguardare un sistema di scambio culturale fra studenti italiani e americani e la promozione e messa a disposizione di "borse di studio" per studenti universitari» scrive D'Alfonzo nella lettera che ha spedito a Washington nei giorni scorsi.
A quasi sei anni di distanza da quel 6 Aprile del 2009, D'Alfonso nella sua missiva ricorda ad Obama le promesse fatte dai diversi paesi durante il G8 che si tenne all'Aquila nel Luglio del 2009: molte nazioni promisero di “adottare” monumenti da ricostruire, altre di realizzare nuove strutture. Dopo aver sottolineato che paesi come la Russia, la Francia, la Germania ed il Kazakistan hanno mantenuto le loro promesse, D'Alfonzo chiude la sua lettera al numero uno della Casa Bianca con queste parole: «nella convinzione di trovarLa ancora sensibile rispetto ad un'idea e ad un impegno entrati nei cuori e nell'immaginazione degli abruzzesi, Le chiedo di voler verificare che l'iniziativa abbia un felice esito, secondo le attese della Città dell'Aquila».
Chissà se il presidente degli Stati Uniti manterrà fede agli impegni presi. Una cosa è certa, anche se arriveranno le borse di studio promesse da Obama nulla potrà cancellare il terremoto del 2009, né gli scandali legati alla gestione dei soldi della ricostruzione.
Fonte foto: wikipedia
Chiara Innocenti