Politica
Dal Sole24Ore l'appello: "Fate presto"
ROMA, 10 NOVEMBRE 2011 – Era il 23 novembre del 1980. Un violento terremoto sconvolse e distrusse la terra dell'Irpinia, seminando morte e devastazione ovunque. Il Mattino, due giorni dopo, intitolava così: “Fate presto”.[MORE]
Un urlo, lanciato dalle pagine del quotidiano, rivolto alle autorità del tempo per esortarle ad intervenire tempestivamente “per salvare chi è ancora vivo, per aiutare chi non ha più nulla”.
Quello stesso urlo oggi si leva dalle pagine del Sole 24Ore. È il grido d'allarme che lancia il direttore Roberto Napoletano in un lungo editoriale, “rubando” il titolo a Il Mattino di Napoli tre giorni dopo il terremoto dell'Irpinia.
“Le macerie di oggi - scrive Napoletano - sono il risparmio e il lavoro degli italiani, il titolo Italia che molti, troppi si ostinano a considerare carta straccia: un 'terremoto' finanziario globale scuote le fondamenta del Paese, ne mina pesantemente la tenuta economica e civile”. In questo momento, si legge ancora, “il Paese è fermo, paga il conto pesantissimo di un logoramento politico e civile che è durato troppo a lungo ed è andato al di là di ogni ragionevolezza”. E la soluzione al problema, rappresentato dalla crescita, conclude Napoletano, “dipende da noi, solo da noi. Ricordiamoci che siamo sul filo del rasoio. Può andare molto male, ma anche molto bene. Fate presto”.
Lidia Tagnesi