Politica

Dal Papa ad Hollande, ecco come sono state accolte le dimissioni di Napolitano

ROMA, 14 GENNAIO 2015 - È stato il giorno di Giorgio Napolitano. Le sue dimissioni da presidente della Repubblica, seppur già annunciate da tempo, hanno sicuramente catalizzato l’attenzione totale dell’intero Paese.

Una giornata lunga, iniziata dopo le 10 quando il Quirinale, con un breve comunicato, annunciava che «Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato questa mattina, alle ore 10.35, l’atto di dimissioni dalla carica. Il segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, sta provvedendo a darne ufficiale comunicazione ai presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati e al presidente del Consiglio dei Ministri».

Da quel momento i passaggi oramai noti, con gli “onori al presidente” all’interno del cortile del Quirinale ed il ritorno di Napolitano con la moglie Clio alla lora abitazione privata nel rione Monti, in via dei Serpenti.

Uno dei primi ad omaggiare il presidente Napolitano è stato il premier Matteo Renzi che su Twitter ha scritto un semplice quanto chiaro: «#graziepresidente». Più tardi lo stesso presidente del Consiglio ha aggiunto: «In questo momento la figura di Giorgio Napolitano deve richiedere gratitudine, emozione e commozione per il lavoro svolto. Oltre ad aver gestito momenti delicati di tenuta istituzionale – ha aggiunto – ha dimostrato una straordinaria intelligenza politica tanto che tutti i partiti tralle che M5s gli hanno chiesto di rifare il presidente».

In mattinata, seppur in viaggio in Sri Lanka e Filippine, Papa Francesco ha inviato un telegramma con il quale ha voluto esprimere la propria vicinanza spirituale, ma anche sentimenti di «sincera stima e di vivo apprezzamento per il suo generoso ed esemplare servizio alla nazione italiana, svolto con autorevolezza, fedeltà e instancabile dedizione al bene comune. La sua azione illuminata e saggia ha contribuito a rafforzare nella popolazione gli ideali di solidarietà, di unità e di concordia, specialmente nel contesto europeo e nazionale segnato da non poche difficoltà».

Naturalmente tanti i commenti provenienti dal mondo della politica di casa nostra ma anche da parte dei leader internazionali. La presidente della Camera, Laura Boldrini, nel suo messaggio ha definito Napolitano «un fondamentale riferimento» tenendo ad esprimere la più alta gratitudine personale e della Camera dei deputati, per il suo servizio al Paese. 

Per la vice presidente del Senato, Valeria Fedeli, la quale avrà il compito di sostituire il presidente Pietro Grasso che a sua volta farà da "reggente" alla presidenza della Repubblica, «Napolitano ha esercitato il suo ruolo perseguendo i necessari e non sempre facili equilibri tra il Parlamento e i governi che si sono succeduti negli anni della sua presidenza, e lo ha fatto in un periodo molto complesso per il nostro Paese».

Non sono mancate le voci critiche e notoriamente avverse alla figura del presidente Napolitano. Il M5s in una nota congiunta dei capigruppo di Camera e Senato, Andrea Cecconi e Alberto Airola ha parlato di «uno dei peggiori presidenti della Repubblica, rinunci alla carica di senatore a vita». Toni altrettanto poco cortesi sono giunti anche da qualche esponente di Forza Italia, con Daniela Santanchè che su Twitter ha scritto: «Bye bye Napolitano. L'Italia si libera di un presidente della Repubblica che prima di entrare al Quirinale si è dimenticato di togliersi la giacchetta della sinistra. Colpevole, tra i colpevoli, di non aver fermato la persecuzione politica e giudiziaria nei confronti di Silvio Berlusconi».

Tuttavia, come detto, commenti alle dimissioni di Giorgio Napoltano da presidente della Repubblica sono giunti anche dai leader europei. Da Berlino il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, fa sapere che la cancelliara ha preso atto «con molto rispetto» della decisione di Giorgio Napolitano, precisando in oltre che secondo la Merkel «si è trattato di un presidente di grande significato per l'Italia, a cui il Paese deve molto. È stato un interlocutore tenuto in grande considerazione dal governo tedesco» ha concluso il portavoce dalla cancelliera. 

Dalla Francia il presidente della Repubblica Francois Hollande, seppur impegnato a seguire minuto dopo minuto l'evoluzione delle indagini sugli attentati terroristici di Parigi, ha inviato a Giorgio Napolitano una missiva con la quale lo ha definito «un amico della Francia e la Francia è orgogliosa di avere un amico come te».[MORE]

Per il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, Giorgio Napolitano, «lungo tutta la sua carriera politica, e in particolare durante la sua presidenza, ha garantito stabilità, responsabilità e direzione all'Italia e all'Europa. E le dimissioni il giorno dopo la fine del semestre italiano di presidenza del Consiglio Ue sono un forte simbolo del suo europeismo incrollabile».

(Immagine da huffingtonpost.it)

Giovanni Maria Elia