Fantasticherie del cuore
Dal Golgota ad Auschwitz!
La storia ci ha insegnato che chiunque abbia difeso i suoi ideali di libertà e democrazia, nonché la sua risposta positiva alla chiamata del Signore, ha dovuto lottare contro le prepotenze altrui. La verità disturba sempre il potere di turno che preferisce violentare l’altro che si oppone, piuttosto che scendere dal piedistallo della sua verità preconfezionata. Fece così il suo popolo con Cristo e dopo la sua morte in croce con gli apostoli, compreso Paolo. Oggi come ieri è “pazzo” chiunque continui a portare avanti una verità certa, non in linea con un Sistema che appronta a tavolino le sue strategie di comando sulla società. E di queste ore la notizia dell’incarico di Senatrice a vita che il Presidente Mattarella ha conferito a Liliana Segre, classe 1930, ebrea milanese. [MORE]
Nel periodo dei campi di concentramento ad Auschwitz era considerato “folle” chi non si vergognava di difendere le proprie radici ebraiche. La neo Senatrice, colpevole di appartenere ad una famiglia ebrea fu rinchiusa a soli 13 anni in un campo di concentramento e lì consegnata ai soprusi più intollerabili per un essere umano. Un cristiano, ma qualsiasi uomo di buona volontà, non può non ricordare quante volte lo stesso Figlio dell’uomo è stato appellato “Fuori di sé”, perché parlava e agiva per il “Padre” e non secondo le tradizioni degli uomini. Entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: “È fuori di sé”. (Mc 3, 20,21).
Così fu per Paolo quando in Cesarea dovette subire un processo dinnanzi al governatore Festo, eletto da Nerone, e al re Agrippa in visita quei giorni con la moglie al neo governatore di quella provincia. Paolo era accusato dai Giudei di essere seguace di quel Cristo che gli apostoli ritenevano essere risorto dalla morte. Il discepolo raccontò la sua storia e quello che avvenne sulla via di Damasco. Poteva cambiare versione; dire di essersi sbagliato. Ma avrebbe tradito il suo essere stato salvato direttamente da Signore e avrebbe consegnato la sua vita alla derisione del popolo, se non alla gioia perversa dei farisei. Paolo confermò ogni cosa esponendosi a qualsiasi condanna, fino al punto di far dire al governatore Festo: “Sei pazzo, Paolo; la troppa scienza ti ha dato al cervello!”.
Il discepolo non arretrò neanche dinnanzi ad un appellativo così pesante e manifestato da chi aveva su di lui potere di vita o di morte. Non ritirò la sua versione e aggiunse: “Non sono pazzo - disse - eccellentissimo Festo, ma sto dicendo parole vere e sagge”. Il mondo non è cambiato dinnanzi a chi ha il coraggio di non tradire la parola della verità. Oggi essere cristiani è quasi diventato un rito specializzato ad alternare le verità del vangelo. Dipende dal luogo e con chi si parli! C’è a volte imbarazzo nelle scuole e negli uffici pubblici e privati a tenere al muro un crocifisso! C’è anche in parlamento, in questi giorni sciolto per il suo rinnovo, il pudore di difendere i principi cristiani in relazione ad alcune leggi approvate anche per il silenzio dei così detti politici cattolici. Così si conquista forse la benevolenza altri, ma si perde la benedizione di Dio.
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