Salute
Dal convegno nazionale GLUP le cure per incontinenza e prolasso che colpiscono milioni di Italiane
Dal I Congresso Nazionale del Gruppo di Lavoro in Uroginecologia e Pavimento Pelvico (GLUP) la valutazione degli attuali trattamenti per l’incontinenza urinaria e il prolasso genitale femminile che colpiscono
complessivamente milioni di italiane over 40
INCONTINENZA URINARIA La prevalenza dell’Incontinenza Urinaria nella popolazione femminile è stimata, da studi epidemiologici internazionali, attestarsi intorno al 25% ( EPINCONT, 2000 ). Ovviamente questo fenomeno tende ad accentuarsi e a diversificarsi nelle sue manifestazioni con l’avanzare dell’età.
E’ senza dubbio un problema non trascurabile sia intermini quantitativi sia in termini di impatto sulla qualità della vita delle donne che ne sono affette.
Solo a titolo di esempio se si applicano i dati di prevalenza dello studio EPINCONT ai dati demografici del censimento del 2005 nella sola città di Milano si possono stimare 151.148 donne affette da una qualche forma di Incontinenza Urinaria.[MORE]
Nella quotidianità il fenomeno è sottostimato e molto spesso le pazienti stesse, per imbarazzo o per la falsa credenza che nulla si possa fare, non ne parlano al proprio medico.
Negli ultimi anni il mondo scientifico ha invece rivolto una grande attenzione a questa problematica migliorando molto sia la capacità di identificare e classificare correttamente le diverse forme di incontinenza urinaria, sia individuando nuove modalità di trattamento (comportamentale, riabilitativo, farmacologico o chirurgico) con una sempre maggiore attenzione a ridurre l’invasività.
PROLASSO GENITALE
Il prolasso genitale che consiste nell’abbassamento dalla sede naturale e talvolta fuori dall'introito vaginale di una o più strutture pelviche - utero , vescica e retto - è una patologia molto frequente nella popolazione femminile. In Italia, secondo dati del Ministero della Sanità del 2008, colpisce maggiormente donne con una età maggiore di 50 anni - 3 su 10 - ma si riscontra anche nelle più giovani- tra i 20 e i 29 anni l’incidenza è del 6,6% dai 30 ai 50 anni del 15% che sale al 30% nelle donne dai 50 ai 70 anni Uno studio norvegese ha stimato che circa il 40% di tutte le donne tra i 45 e gli 85 anni presentano un grado di discesa dei genitali dal secondo grado in avanti (classificazione sec Half-way system da 0 a IV) e circa il 10% presenta un prolasso di entità tale (III e IV grado) da richiedere un intervento chirurgico. Il rischio relativo di una donna di subire un intervento per prolasso nel corso della sua vita è stimato intorno all’11.1%. Si tratta di una problematica di frequente riscontro da parte del ginecologo tanto che si stima che circa 1/3 delle isterectomie in donne di età superiore ai 50 anni sia effettuato per questo motivo.
Ovviamente prima di procedere ad un intervento occorre valutare la possibilità di trattamenti conservativi tra i quali particolare attenzione merita lo stile di vita e la Riabilitazione del pavimento pelvico. Tuttavia quando la discesa supera una certa entità e soprattutto se la sintomatologia legata al prolasso conduce ad un’alterazione della qualità della vita occorre pensare ad un trattamento chirurgico. La chirurgia tradizionale offre una percentuale di successo stimabile intorno all’80% con range di efficacia variabile tra il 70 ed il 90% a seconda degli autori. Negli anni le tecniche chirurgiche sono progredite e per cercare di ottimizzare il successo della riparazione del prolasso sono stati proposti per l’utilizzo dei materiali protesici atti a sostituire o rinforzare i tessuti naturali. L’esatto equilibrio tra efficacia ricostruttiva ed assenza di problematiche legate all’utilizzo di materiali protesici costituisce l’oggetto del contendere attuale tra gli specialisti di settore. Il Congresso di Milano focalizzerà il dibattito su questi temi.
Presidenti del Congresso: Dottor Mauro Buscaglia, Direttore Unità Operativa Ginecologia e ostetricia - Ospedale San Carlo Borromeo Milano ,
Dottor Marco Soligo, Uroginecologo, Unità Operativa Ginecologia e Ostetricia –
Ospedale San Carlo Borromeo Milano
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(notizia segnalata da Antonella Vignati Ferrari)