Cronaca
Dal carcere di Cosenza "lettera aperta" con minacce ad un cronista dal presunto "boss" Soriano
Cosenza, 7 Gennaio 2012 Destinatario: Nicola Lopreiato, cronista della Gazzetta del Sud. Mittente: Leone Soriano, presunto capo della cosca della 'ndrangheta di Filandari, in provincia di Vibo Valentia.[MORE]
Una vera e propria lettera di minacce è partita nei giorni scorsi dal carcere di Cosenza, dove il presunto "boss" sconta la propria pena, indirizzata al capo servizio della Gazzetta del Sud. «Invece di rompere ogni giorno con la cosca Soriano, che non esiste e non è mai esistita, pensa di più alla tua famiglia che è meglio per tutti».
Questo ed altro di tono più o meno simile può leggersi nella missiva, composta da due pagine, in cui ci sono invettive varie anche per esponenti delle forze dell'ordine ed ex amministratori comunali. Un testo crudo e improntato ad una certa rozzezza, che richiama per contrasto alla mente l’ordinanza per l’arresto di Soriano, avvenuto alcuni mesi fa, la quale potrebbe essere paragonata ad un vero e proprio atto di accusa sociale.
Nel provvedimento può infatti leggersi che la comunità locale dove Soriano dettava legge prima dell'arresto sembrava essere « priva di alcuna garanzia di sicurezza per l’incolumità personale e per i beni, in balia di forme di prepotenza e di arroganza così brutale e poco sofisticata da rasentare l’incredibile».
L’arroganza cui fa riferimento il provvedimento giudiziario sembra ben trasparire nella lettera al giornalista, amplificata dalla sfrontatezza di essere stata scritta tra le pareti di un carcere.
Il Presidente della Regione Calabria, Scopelliiti, ha espresso in un comunicato stampa la piena solidarietà al giornalista, sottolineando sia la intollerabilità delle minacce che il valore impegno profuso come professionista da Lopreiato, in un’area geografica dove informare ha difficoltà maggiori che altrove ed è pertanto un valore da difendere.
Raffaele Basile