Cronaca

Da Perugia, un nuovo farmaco contro la leucemia a cellule capellute

PERUGIA, 13 SETTEMBRE 2015 – Nei giorni scorsi, l’autorevole rivista medica New England Journal of Medicine, ha reso noti online i risultati di una ricerca rivoluzionaria partita dal capoluogo umbro – testata sia nel territorio nazionale che negli Usa – per la lotta a una rara forma di leucemia, la leucemia a cellule capellute (LCC).[MORE]

Protagonista della nuova terapia è il vemurafenib, un farmaco che è stato definito “intelligente”, in quanto colpisce selettivamente la lesione genetica all’origine della leucemia a cellule capellute, dovuta alla mutazione del gene denominato Braf. L’importante scoperta è avvenuta nell’ambito di uno studio avviato nel 2011 nel laboratorio del professor Brunangelo Falini, direttore dell’istituto di ematologia con trapianto di midollo osseo dell’università di Perugia, nonché coordinatore del progetto finanziato dall’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc).

«Le risposte al vemurafenib sono state sorprendenti – si legge in una nota dell’Airc – tanto più che al momento del reclutamento, molti dei pazienti erano già stati sottoposti a varie linee di terapia manifestando una malattia particolarmente aggressiva. Nei 49 pazienti valutabili si è osservata una risposta al farmaco che è stata del 96% nello studio italiano e del 100% in quello americano, con una percentuale di remissione completa del 35% nel primo studio e del 42% nel secondo».

Per il professor Falini si tratta di risultati «eccezionali»: «Il fatto di aver compreso i meccanismi molecolari che causano la leucemia a cellule capellute – ha spiegato – ci ha permesso di aprire nuove prospettive sul fronte diagnostico e terapeutico».

Domenico Carelli

(Foto: imagebank.hematology.org)