Cronaca
Da Palazzo Marino: "Un concorso di idee imprenditoriali per far rientrare giovani espatriati"
MILANO, 26 APRILE 2012 – Per arginare un po' il problema dei "cervelli in fuga", il Comune di Milano si sta attivando concretamente al fine di far rientrare dall’estero i giovani talenti. A tal proposito, come si legge in un comunicato pubblicato sul sito del Comune, prima dell’estate sarà bandito un concorso di idee imprenditoriali, da finanziare con un fondo di 400 mila euro, per progetti innovativi e start up di attività proposte da giovani espatriati. Il suddetto concorso "nasce dai bisogni reali espressi dai cosiddetti ‘cervelli in fuga’, emersi da un sondaggio online realizzato nei mesi scorsi dall’Amministrazione e dall’associazione Italents, cui hanno risposto oltre 1.300 persone, di cui 1.165 residenti all’estero e 180 già rientrate in Italia. Circa l’80% degli intervistati ha cercato lavoro all’estero perché ritiene che negli altri Paesi ci sia maggior meritocrazia e le capacità siano meglio valorizzate".
Come ha evidenziato l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo economico, Università e Ricerca Cristina Tajani, “Con questa indagine bbiamo ricevuto direttamente dai potenziali destinatari indicazioni interessanti sul tipo di politiche locali adeguate a incentivare il rientro a Milano di chi è andato via. Coerentemente con i risultati del sondaggio, gli interventi che abbiamo progettato al fine di potenziare gli incentivi fiscali della legge ‘Controesodo’ vanno in due direzioni: la nascita dello sportello unico Welcome Talent!, che aiuterà i potenziali rientranti a orientarsi nella burocrazia cittadina e nella ricerca dell’alloggio, e il lancio di un programma di finanziamento per progetti di impresa innovativa e start up destinato alle migliori idee proposte alla città da giovani espatriati che desiderano rientrare. Una commissione di esperti, di cui farà parte anche Beppe Severgnini, giornalista del Corriere della Sera, valuterà le idee migliori da finanziare con un contributo cospicuo (a partire da 50.000 euro). Il fondo che mettiamo a disposizione al momento è di 400 mila euro. Stiamo cercando altri partner che vogliano contribuire al finanziamento dei progetti, come, per esempio, la Camera di Commercio”. [MORE]
Secondo Alessandro Rosina, Presidente dell’associazione Italents, “Dalla ricerca emerge chiaramente che gli intervistati sanno bene quello che vogliono e a quali condizioni può essere utile e di successo un rientro in Italia. Molti sono stati ‘scottati’ da un sistema che non ha saputo valorizzarli adeguatamente quando erano nel loro Paese di origine e hanno trovato all’estero il riconoscimento e le opportunità che cercavano. Quello che temono al rientro è l’eccesso di burocrazia e un sistema di servizi, soprattutto se hanno già una famiglia, che non li supporti adeguatamente. È per questo che l’80% vedrebbe favorevolmente l’istituzione da parte del Comune di Milano di uno Sportello unico cui rivolgersi per avere tutte le informazioni e l’assistenza necessaria. L’altro aspetto che emerge chiaramente dai dati è quello relativo al lavoro. Le possibilità di rientro sono fortemente legate al trovare un impiego dove le proprie competenze e l’esperienza all’estero possano adeguatamente essere messe a frutto. È per questo che una Borsa lavoro che faciliti l’incontro tra domanda e offerta è vista positivamente dall’84% di chi vive all'estero e da quasi il 90% di chi è da poco rientrato. Ma molti sono anche coloro che vedrebbero con favore misure di sostegno alle iniziative imprenditoriali, in modo da poter tornare in Italia portando con loro un’idea concreta da realizzare”.
Rosy Merola