Pubblica Istruzione
Da Ministero Istruzione ordinanza mobilità, ira sindacati
ROMA, 23 MAR - Il ministero dell'Istruzione pubblica in serata l'ordinanza sulla mobilità del personale scolastico e i sindacati della scuola si indignano. Il documento prevede che il personale docente potrà presentare domanda dal 28 marzo al 21 aprile 2020.
Entro il 5 giugno si concluderanno gli adempimenti di competenza degli uffici periferici del Ministero. Gli esiti della mobilità saranno pubblicati il 26 giugno. Il personale educativo potrà fare domanda nel periodo 4-28 maggio 2020, gli adempimenti saranno chiusi il 22 giugno, la pubblicazione dei movimenti avverrà il 10 luglio.
Gli A.T.A. potranno presentare domanda fra l'1 e il 27 aprile 2020, gli adempimenti saranno chiusi entro l'8 giugno, gli esiti saranno pubblicati il 2 luglio. Per i docenti di religione cattolica, la presentazione delle domande è prevista dal 13 aprile al 15 maggio 2020. Mentre gli esiti dei movimenti saranno pubblicati l'1 luglio 2020.
"L'anno scorso ci sono state 100 mila domande di trasferimento, di queste 60 mila sono state soddisfatte, 33 mila sono state le persone che hanno garantito la continuità didattica. Se l'obiettivo era la continuità didattica la ministra, prima di avviare le procedure dell'ordinanza, doveva preoccuparsi di garantire ai ragazzi gli stessi docenti di quest'anno; si potevano trovare e si possono trovare le soluzioni per garantirla", sbotta Maddalena Gissi, leader della Cisl scuola.
"Ancora una volta emerge l'inadeguatezza totale del ministero di viale Trastevere nel valutare gli effetti delle decisioni assunte", conclude. Stessi toni da Rino di Meglio coordinatore della Gilda che parla di "profondo disgusto per questo modo di procedere"; Pino Turi della Uil scuola usa i termini di "atto ostile" da parte del ministero dell'Istruzione, Francesco Sinopoli evidenzia la "gestione autoreferenziale della scuola" da parte della ministra Azzolina; Elvira Serafini dello Snals si dice "indignata".
I sindacati criticano non solo il fatto di non essere stati consultati ma soprattutto che con lo stop alla mobilità delle persone dato dai Dpcm del premier Conte, chi vorrà informarsi troverà sedi sindacali e uffici scolastici completamente sguarniti.
"Dobbiamo garantire al personale la possibilità di partecipare a procedure che consentono in molti casi a chi lavora lontano da tempo di riavvicinarsi a casa. E avere al centro gli studenti significa anche portare avanti gli atti preparatori per il prossimo anno scolastico che parte a settembre", replica Azzolina.