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Scuola. Da domani quasi 1 mln in aula ma proteste continuano. Domani rientro in 5 Regioni

Redazione
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Scuola. Da domani quasi 1 mln in aula ma proteste continuano. Domani rientro in 5 Regioni
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Da domani quasi 1 mln in aula ma proteste continuano. Domani rientro in 5 Regioni. In totale oltre 6 mln in classe
ROMA, 24 GEN - Con il passaggio della Lombardia alla zona arancione, tornerà da domani a suonare la campanella per quasi un altro milione di studenti italiani: solo in Lombardia sono 200 mila alle medie e 400 mila delle superiori (ma le scuole superiori milanesi hanno qualche giorno in più per attrezzarsi alla ripresa delle lezioni, che comunque saranno in presenza al 50%).

Questi 600 mila lombardi si sommano agli altri 360 mila studenti delle superiori nelle regioni Liguria, Marche, Umbria (che si alterneranno in percentuali che vanno dal 50 al 75%) che rientrano domani a scuola insieme ai ragazzini delle scuole medie in Campania. Altri 640 mila studenti delle superiori erano tornati in classe lunedì 18 gennaio nel Lazio, in Emilia Romagna, in Molise e in Piemonte. L'11 gennaio le superiori erano rientrate nelle loro aule in Valle d'Aosta, Toscana e in Abruzzo.

In Trentino Alto Adige gli studenti avevano fatto ritorno già dal 7 gennaio. All'appello mancano gli studenti delle superiori in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Sardegna, Basilicata, Calabria, Campania e Puglia per i quali è stato stabilito che si tornerà il 1 febbraio. C'è poi la Sicilia che è in zona rossa: qui vanno in presenza i bambini fino alla prima media, tutti gli altri studiano a casa con la didattica a distanza.

Pur essendo complessivamente ricominciata la scuola in presenza per oltre 6 milioni di ragazzi dalla ripresa dopo la pausa di Natale (in totale gli studenti italiani sono 8,4 milioni) proseguono manifestazioni, occupazioni e iniziative promosse da Comitati e studenti in varie città italiane. Priorità alla scuola ed i Cobas - con l'adesione della Flc Cgil, della Uil scuola, di CNPS, Rifondazione Comunista e Potere al Popolo - hanno organizzato per domani in 24 città e davanti al ministero dell'Istruzione varie manifestazioni contro le classi pollaio, per chiedere maggiori investimenti e un tracciamento capillare e diffuso all'interno delle scuole.

La data di domani è stata scelta perché è l'ultimo giorno per iscriversi alle prime classi del primo e secondo grado. "Ma di tutti gli interventi annunciati, non si è parlato mai, né sono state avviate misure, per risolvere il problema più urgente: la riduzione del numero degli alunni per classe. Un investimento che, insieme ad organici triennali, può essere realizzato utilizzando le risorse del Recovery Fund", dice Pino Turi, segretario della Uil scuola.

E a Roma proseguono le occupazioni. Al liceo Kant, dove ieri ci sono stati attimi di tensione quando un gruppo di ragazzi ha tentato di occupare la scuola ed è intervenuta la polizia, la protesta va avanti: oggi si sono svolti corsi, una assemblea ed una cena sociale e domani l'occupazione proseguirà. L'Associazione nazionale presidi invita però i ragazzi ad abbandonare la forma di protesta dell'occupazione.

"Spero che quello che sta succedendo in alcuni licei non sia replicato altrove e che venga ripristinata quanto prima la legalità. Gli studenti, dei quali abbiamo apprezzato il desiderio di tornare a scuola in presenza, cosa per la quale le scuole hanno duramente lavorato in questi mesi, devono continuare a essere responsabili", dice il presidente di Anp Antonello Giannelli.

All'Università La Sapienza di Roma, invece, è previsto per mercoledì un incontro tra la rettrice Antonella Polimeni e i ragazzi per parlare di supporto psicologico e allo studio, centri antiviolenza, distributori gratuiti di contraccettivi e assorbenti, regolamento contro le molestie ma anche della possibilità per le persone trans e in transizione di genere di accedere alla 'carriera alias', ovvero all'assegnazione di una identità transitoria.

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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