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Curarsi con le piante, la scelta di 4 miliardi di persone

Secondo gli ultimi dati dell'Organizzazione mondiale della sanità, nel mondo 4 miliardi di persone si curano con medicinali fitoterapici, ovvero con medicinali a base di sostanze estratte dalle piante.

La fitoterapia, infatti, è l’utilizzo delle erbe officinali e le loro applicazioni terapeutiche. Già da secoli le piante sono considerate le principali fonti di sostanze medicamentose per sostenere il benessere e la salute di uomini e animali attraverso la preparazione di impacchi, decotti, ungenti e pozioni considerate quasi ‘magiche’. Nei secoli, la semplice credenza popolare si è trasformata in ricerca scientifica con la nascita della medicina tradizionale cinese, la tradizione ayurvedica indiana e quella del Mondo occidentale che viene dall’esperienza greca e romana.

L’arte erboristica, infine, ha identificato, selezionato e classificato le varie tipologie di piante distinguendo le semplici erbe dalle piante officinali, le spezie e le piante aromatiche e orientando la loro coltivazione e il loro utilizzo a fini prettamente terapeutici, cosmetici e nutritivi. Traendo ispirazione dalle piante, l’industria farmaceutica ha isolato e caratterizzato migliaia di molecole, riuscendo poi a ottenerle in laboratorio e a farne medicine. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il principio attivo del 25% dei farmaci di sintesi in commercio deriva da piante.

Ad ogni pianta corrisponde un principio attivo terapeutico in grado di curare una specifica patologia, disturbo o malessere. Ma vediamo insieme quali sono le sostanze benefiche più diffuse nelle erbe dalle quali si ottengono i benefici più importanti per mente e corpo.

Alcaloidi: comprendono sostanze che agiscono sul sistema neuromuscolare come la caffeina, la morfina, la nicotina e la mescalina. Viste le spiccate proprietà eccitanti ma anche deprimenti, gli alcaloidi devono essere assunti sotto stretto controllo medico per evitare effetti o interazioni pericolose con altri farmaci. Le piante più ricche di alcaloidi sono il tè, il caffè, il tabacco, e in generale, tutte le piante appartenenti alle famiglie delle ranuncolacee, solanacee, papaveracee.

Mucillagini: più che un principio attivi, le mucillagini sono il risultato di un processo vegetativo. A contatto con l’acqua si dilatano diventando viscosi e collosi. La loro efficacia è testata nella cura degli stati infiammatori delle vie respiratorie, delle irritazioni della mucosa gastrica e intestinale. La malva e l’altea sono le piante più ricche di mucillagini e vengono impiegate nelle terapie naturali per la cura di mal di gola, faringiti, laringiti ecc.

Oli essenziali: sono tra le sostanze di origine naturale più impiegate in fitocosmesi e fitoterapia. Generalmente gli oli essenziali svolgono un’azione stimolante sulla pelle e sulle mucose ed espettorante e fluidificante sul sistema respiratorio. Le varietà vegetali più ricche di oli essenziali sono quelle appartenenti alle famiglie delle labiatae (menta, salvia), delle pinaceae (pino mugo) e ombrellifere (anice, finocchio).

Polifenoli: sono dei potenti antiossidanti naturali capaci di contrastare l’invecchiamento cellulare causato dai radicali liberi. Svolgono un’azione astringente e sono dunque indicati nella cura di lesioni e ferite per favorire la cicatrizzazione dei tessuti.

Flavonoidi (o biflavonoidi): sono assimilabili per caratteristiche ai polifenoli poiché svolgono analoga funzione antiossidante e colorante. Da alcuni flavonoidi, inoltre, si ricavano le sostanze responsabili dell’immagazzinamento degli zuccheri (ginseng, echinacea, liquirizia, rabarbaro).

Amidi: derivati dalla trasformazione dello zucchero e caratterizzati da un alto grado di digeribilità, gli amidi vengo generalmente assunti in sinergia con altri principi attivi, in particolare come base per prodotti dietetici.

Emanuela Salerno

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