Politica
Csm, approvato decreto antiterrorismo. Alfano: «Da 3 a 6 anni per chi si arruola»
ROMA, 10 FEBBRAIO 2015 - Annunciato da diverse settimane, questa sera il consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge antiterrorismo. Ad annunciarlo in una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Chigi, al termine dello stesso cdm, il ministro dell’Interno Angelino Alfano.
Diverse, importanti ed esclusive le misure previste dal decreto, su tutte la stretta sul web. Sarà possibile, infatti, stilare una black list dei siti che inneggiano al terrorismo con susseguente oscuramento delle pagine. Viene, inoltre, previsto l’arresto per chi detiene materiali destinati alla fabbricazione di esplosivi e per chi omette la denuncia del furto degli stessi.
Il ministro Alfano ha precisato quali sono i tempi di reclusione, ovvero «dai 3 ai 6 anni per chi si arruola in organizzazioni terroristiche. Da 3 a 6 anni per chi supporta i foreign fighters e da 5 a 10 anni per i cosiddetti “lupi solitari” che si auto addestrano all’uso di armi ed esplosivi. Con un aggravante di pena – ha aggiunto il ministro – per chi lo fa via web». Il decreto approvato stasera dispone per i prefetti importanti strumenti: «Sono stati rafforzati i poteri di espulsione dei prefetti nei confronti di stranieri sospetti e quelli per il ritiro del passaporto e di documenti validi per espatrio».
Altra misura prevede l'utilizzo di militari: «Abbiamo rafforzato e potenziato l’operazione Strade Sicure - ha annunciato sempre Alfano -, abbiamo trovato le risorse e da 3mila militari passiamo a 4800 militari a presidio delle nostre città con 1800 militari per il presidio dei siti sensibili».[MORE]
Infine, con tale decreto antiterrorismo è stati istituita la procura nazionale anti-terrorismo, cioè una sorta di estensione della procura nazionale antimafia. Decisione che è stata così spiegata dal ministro dell'interno: «abbiamo affermato il principio che si può seguire nei confronti dei sospettati di terrorismo lo stesso sistema di regole che si usano per i sospettati per mafia».
Sull'istituzione di questa nuova procura nazionale anti-terrorismo si è così espresso il ministro della giustizia Andrea Orlando: «L'Italia non aveva una struttura coordinata a livello centrale: l'avrà con un riferimento nella Procura nazionale antimafia. Non abbiamo ritenuto necessario costituire una nuova entità, ci sarà la Procura nazionale antimafia e anti terrorismo».
(Immagine da lettera35.it)
Giovanni Maria Elia