Politica
CSA-Cisal: "La delibera 'pastrocchio', corretta a penna, che imbarazza la Cittadella"
CATANZARO 25 GIU - Una delibera viene presentata, modificata, approvata con tanto di correzioni a penna e poi pure trasmessa. Non è la scuola elementare, ma la Cittadella regionale. Ed in teoria siamo ai massimi livelli della burocrazia dell’Ente. Quanto accaduto con la delibera di Giunta n. 144 (adottata nella seduta del 18 giugno) è senza precedenti. Indegna di un ufficio pubblico. L’atto, diventato una “delibera Frankenstein”,in realtà è importante nel merito poiché, alla luce delle recenti modifiche sulla struttura di alcuni dipartimenti regionali decisi dall’Amministrazione, doveva provvedere alle assegnazioni delle reggenze dei settori interessati agli spostamenti (o comunque al cambiamento di funzioni) e stabilire la relativa fascia economica di appartenenza e conseguente valutazione del profilo di rischio corruttivo. Un provvedimento a cui poi avrebbero fatto seguito i successivi atti di “micro-organizzazione” dei direttori generali interessati. Ci saremmo aspettati – afferma il sindacato CSA-Cisal –, come per tutti gli atti della Regione Calabria, una minima attenzione, invece la delibera si presenta come un pastrocchio, come un compitino corretto in più punti dalla maestra.
La delibera 144 è stata trasmessa ai vari dirigenti di settore interessati il giorno successivo, il 19 giugno (nota prot. 0202483). Nel provvedimento notificato si possono contare la bellezza di sei periodi cancellati a penna, di cui due addirittura anche nel “deliberato” vero e proprio andando quindi ad incidere potenzialmente sugli effetti giuridici. Così come sono stati depennati due dirigenti a cui inspiegabilmente “in esclusiva” doveva essere notificato (vedi foto 1).
Altra gravità inaudita – prosegue il sindacato CSA-Cisal – sono le correzioni, sempre rigorosamente a penna, nell’allegato dove sono state stabilite le assegnazioni delle reggenze. È il caso di Rosalba Barone, collocata nella delibera iniziale presso il dipartimento “Tutela della Salute e Politiche Sanitarie” ma “spostata a penna” in quello “Lavoro”. Addirittura, in un altro caso si può leggere l’inserimento spurio di “Saveria Cristiano interim Sett. Servizi Sociali” (vedi foto 2).
Francamente questa è nuova, adesso scopriamo che gli incarichi ad interim si conferiscono con una bic. Oltre che non essere adeguato da un punto di vista “formale”, l’atteggiamento che traspare dal modo con cui è stata formulata la delibera è assolutamente poco dignitoso nei confronti delle valenti dirigenti in questione. È istituzionalmente “poco gradevole” scoprire di trovarsi in un settore o in un dipartimento diverso con un tratto di penna. I dirigenti sono professionisti che meritano rispetto.
La ciliegina finale della delibera è l’ultima parte espunta: è stato infatti rimosso il riferimento ad un ipotetico “Art 2” con cui si dispone l’entrata in vigore del presente regolamento il giorno successivo alla pubblicazione sul Burc (vedi foto 3).
Quest’ultimo intervento è la prova di quanto rimaneggiata sia stata l’originaria proposta, probabilmente basata su vari “copia-incolla” di vecchi atti in cui si sono fusi inspiegabilmente delibera e regolamento che sono in realtà due atti distinti.
E veniamo ai probabili protagonisti della sceneggiata scolastica. La delibera è stata proposta dal direttore generale del dipartimento del “Personale” Bruno Zito, le correzioni evidentemente sono state apportate dal segretario generale che ha presieduta la seduta di Giunta, Eugenia Montilla. Questa “lite fanciullesca”, che ha traccia visibile nell’atto, pone una serie di problemi. Anzitutto, siamo sicuri che la camicia della “delibera Frankenstein”, pur recando la firma del dirigente del settore giuridico, sia stata effettivamente visionata con tutti quegli interventi chirurgici a colpi di penna? Come mai questa differenza di vedute, evidentemente fra direttori generali, non è stata affrontata nella classica Pre-Giunta (procedura che come sindacato non abbiamo mai compreso, ma che comunque è stata “codificata” pure in un recente regolamento), cioè la riunione che anticipa la seduta dell’esecutivo? Francamente – aggiunge il sindacato CSA-Cisal – in una Pubblica Amministrazione “normale”, ci saremmo aspettati che laddove il Segretario generale avesse ravvisato presunte illegittimità dell’atto avrebbe dovuto innanzitutto rilevarle, fornendo adeguate motivazioni, e in seguito rimandare indietro la delibera (al dipartimento e settore proponenti) per apportare le modifiche. Perché questo non è avvenuto? Perché si è scesi a tale “bassezza” amministrativa? I direttori generali forse sono pagati 140 mila euro all’anno con i soldi dei calabresi per mettere in scena questi amareggianti spettacoli?
Il nuovo segretario generale Maurizio Borgo appena arrivato, a cui auguriamo buon lavoro, speriamo metta mano a queste follie in salsa calabrese. Regoli in maniera più coerente il funzionamento ed i lavori della Giunta, in tutte le sue fasi. Garantisca la massima trasparenza degli atti adottati. Non è possibile che dopo settimane molte delibere approvate non siano ancora consultabili. Restando al caso in questione, possibile che di tutto quanto accaduto la politica non si sia accorta di nulla? L’assessore al “Personale”, Franco Talarico, e il presidente della Giunta, Jole Santelli, la cui firma è presente su questa terrificante delibera, sono a conoscenza di quanto accaduto? A proposito, assessore Talarico, oltre a ricevere chiarimenti sulla delibera 144, ci aspettiamo di riceverne sulla 142, ossia quella con cui si approva il “Piano Triennale del Fabbisogno del Personale 2020-2022” che ancora non è nota e che scopriamo essere stata trattata solo dai resoconti dei lavori della Giunta. Superfluo dire che in nome delle corrette relazioni sindacali, ci saremmo aspettati quantomeno un’informativa come organizzazione che rappresenta i lavoratori. A proposito, presidente Santelli, ci aspettavamo – a differenza del passato – una conduzione della Regione più salda e trasparente. Il credito si sta esaurendo. Il sindacato CSA-Cisal crede fortemente in un Rinascimento amministrativo della Calabria. Non sprechiamo l’ennesima occasione.