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CSA-CISAL: “allarme rosso alla Protezione Civile calabrese: poco personale per le sale operative”

CSA-CISAL: “allarme rosso alla Protezione Civile calabrese: poco personale per le sale operative”

È allarme rosso al dipartimento di Protezione Civile della Regione Calabria. Più volte, negli anni scorsi, il sindacato CSA-Cisal ha sottolineato la cronica carenza di personale che attanaglia la Prociv e la mancata risoluzione del problema.

IL RISTRETTO CONTINGENTE NELLE SALE OPERATIVE, DESTINATO A RIDURSI - La situazione si sta facendo sempre più pesante e, in particolar modo, nelle sale operative delle cinque province calabresi. In questi contesti, che sono il centro nevralgico per rispondere tempestivamente alle varie emergenze che possono presentarsi nei territori, i numeri parlano da soli. Il contingente totale è di appena 49 unità: 1 unità di categoria “A”, 37 unità di categoria “B”, 7 unità di categoria “C” e 4 unità di categoria “D”. Lo stesso, entro fine anno, a causa dei pensionamenti, verrà ulteriormente ridotto a 44 unità. Il problema non è solo la carenza di personale in quanto tale ma altresì la sua composizione. Si noterà - evidenzia il sindacato - che più di un terzo degli operatori nelle sale operative sono categorie “B”.

POCHI “CAPI TURNO”, A COSENZA E A VIBO VALENTIA NEMMENO UNO. IL CENTRO MEZZI HA UN SOLO AUTISTA - Assai significativa è l’esiguità di unità di personale di categoria “C”, i cosiddetti “capi turno”. Perché è importante la loro figura? Perché in ogni turno, la loro presenza è pressoché obbligatoria. Ce ne sono 2 unità a Reggio Calabria e a Crotone e soltanto 3 in quella di Catanzaro. Dunque, sono totalmente scoperte le province di Cosenza e Vibo Valentia. A ciò, si aggiunge la situazione davvero incresciosa - precisa il sindacato CSA-Cisal - che al momento c’è soltanto un’autista - cosiddetto di mezzi pesanti - a servizio del “Centro Mezzi” della Protezione Civile. Ripetiamo: un solo autista. Una condizione fra il drammatico e il grottesco.

LA LETTERA DEI DIRIGENTI DELLA PROCIV - D’altronde a certificare l’assenza di personale lo mettono nero su bianco anche i dirigenti dello stesso Dipartimento - cui va tutta la nostra vicinanza e la nostra massima collaborazione visto l’impegno finora profuso - in una nota inviata lo scorso 21 luglio in cui si legge “al fine di garantire la piena e fattiva operatività della SOR (Sala Operativa Regionale) di Catanzaro, sede funzionalmente deputata al coordinamento delle attività volte alla salvaguardia della pubblica e privata incolumità sull’intero territorio regionale, oggi sottodimensionato nel numero di operatori anche a causa di pensionamenti, non integrati con nuove unità…”. Una condizione che ha reso necessario che le unità impiegate nelle province di Reggio e Cosenza fossero trasferite, a partire dal 24 luglio, nelle squadre operative nel catanzarese per coprire i turni. E se nel frattempo si attendono novità dalla Cittadella, gli stessi dirigenti hanno sottolineato come il sottodimensionamento della sede operativa del capoluogo causi l’attivazione di istituti contrattuali “onerosi” per l’ente regionale. 

I RISCHI E LE EMERGENZE NEL TERRITORIO CALABRESE - È evidente che il personale in servizio alla Prociv è assolutamente insufficiente per affrontare le tante e complesse attività a essa affidate in un territorio particolarmente disagiato. In questa fase il rischio maggiore è rappresentato dagli incendi, ma non dobbiamo dimenticare come la Calabria sia fra le regioni più esposte al rischio idrogeologico e la più esposta al rischio sismico. Nella nostra regione si sono concentrati più della metà dei terremoti catastrofici avvenuti in Italia negli ultimi 350 anni caratterizzati dai valori di magnitudo più elevati e con tutti i comuni a rischio.

IL PRESIDENTE OCCHIUTO UTILIZZI LO STRUMENTO DELLA “MOBILITA’ D’UFFICIO” - Per tutte queste ragioni, e non da ultimo la sicurezza dei calabresi, deve essere posta la massima attenzione nei confronti della Prociv, i cui lavoratori, nonostante le difficoltà, riescono in qualche modo a fronteggiare le innumerevoli emergenze. Chiediamo al presidente della Giunta Roberto Occhiuto, che finora si è dimostrato sensibile e pragmatico, di intervenire con azioni concrete per garantire alla Prociv un contingente adeguato di personale. Ne va della sicurezza dei calabresi. Esiste uno strumento immediato: la “mobilità d’ufficio” (o obbligatoria), che è utilizzabile per far fronte a particolari e motivate esigenze tecnico-organizzative e di servizio, più volte suggerita anche da questo sindacato. Toppate le pezze si dovrà poi fare in modo che, attraverso una programmazione mirata, il dipartimento della Protezione civile divenga attrattivo. Infine, un ultimo pensiero lo rivolgiamo ai lavoratori Prociv delle sale operative della Regione Calabria. A loro - conclude la nota - garantiamo tutto il nostro appoggio e sostegno. Faremo in modo che siano al più presto supportati da nuove unità di personale affinché le loro condizioni di lavoro, anche in termini di benessere organizzativo, siano più adeguate e funzionali.