Cronaca
Crollo ponte Morandi: iscritti dalla procura 20 indagati e la società Autostrade
GENOVA, 6 SETTEMBRE - Venti è il numero degli indagati per il crollo del ponte Morandi avvenuto lo scorso 14 agosto. L’incidente che ha causato la morte di 43 persone spinge la procura di Genova a voler trovare un nome ai colpevoli.
Anche la società Autostrade è coinvolta nell’inchiesta insieme ad alcuni vertici della stessa.
Le persone attualmente indagate sono accusate di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti. Autostrade, in particolare, risponde di omicidio colposo plurimo aggravato dal mancato rispetto della normativa anti infortunistica.[MORE]
La procura di Genova sta portando avanti da oltre venti giorni incontri, perizie e una delicata analisi dei dati in quella che il procuratore capo Francesco Cozzi definisce “un’indagine complessa”, e che, in quanto tale, deve essere studiata con calma.
È lo stesso Cozzi, però, a riferire l’urgenza di far ripartire al più presto possibile le attività aziendali coinvolte nell’incidente, dopo aver visitato in mattinata lo stabilimento di Ansaldo nella zona rossa.
Non tarda ad arrivare il commento del premier Giuseppe Conte che da Ischia assicura: “Non faremo sconti a un concessionario dopo una simile tragedia”, ribadendo che la priorità in questo momento è la tutela del patrimonio dello Stato e dell’incolumità dei cittadini, “se questo avverrà attraverso la nazionalizzazione o una nuova gara con condizioni contrattuali diverse lo vedremo", conclude il Capo del Governo.
Giovanni Toti, intanto, invita il Governo a non revocare per il momento nessuna concessione e spinge nel dare la precedenza alla ricostruzione di Genova: “Questo non serve solo alla città di Genova e alla Liguria ma a tutto il paese”, chiarisce il presidente della regione.
Rachele Fratini
Fonte immagine: huffingtonpost.it