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ANCONA, 23 AGOSTO – La Procura del capoluogo marchigiano ha chiuso le indagini relative alla tragedia del 9 marzo 2017, conseguente al crollo di un cavalcavia del comune di Camerano che sorvolava trasversalmente le carreggiate dell’Autostrada Adriatica nel tratto fra Ancona sud e Loreto, il quale causò la morte di due automobilisti – i coniugi Emidio Diomede ed Antonella Viviani – ed il ferimento di 3 operai di origine romena.
Inizialmente il registro degli indagati contava 42 voci, ridotte poi alle 22 rinviate a giudizio, tra cui 18 persone fisiche e 4 società (Autostrade per l’Italia, Pavimental, Spea e Delabech), coinvolte a vario titolo per aver commissionato dei lavori sul ponte, averli appaltati e poi subappaltati. Tra i capi di imputazione che si leggono nella richiesta di rinvio a giudizio formulata dal PM Irene Bilotta, sono contestati agli indagati i reati di omicidio stradale, omicidio colposo e crollo colposo, nonché la violazione delle norme in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Sul ponte crollato era in effetti in corso una manovra di innalzamento dell’impalcato obliquo, ancora in fase di ultimazione, che invece crollò sulla sottostante sede stradale nonostante gli sforzi dei tre operai (i quali compaiono come persone offese nel procedimento penale). I due automobilisti originari di Spinetoli (AP), colti di sorpresa dal crollo mentre procedevano in direzione nord, persero la vita sul colpo, ma i loro familiari hanno deciso – salvo ripensamenti – di non partecipare al procedimento penale in corso, essendo stati già risarciti in sede civile.
L’udienza preliminare del giudizio si terrà il 9 dicembre davanti al gup Francesca De Palma, chiamata a decidere se disporre il giudizio od emanare una sentenza di non luogo a procedere, giudicando la fondatezza dell’ipotesi accusatoria formulata dalla Procura di Ancona.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: rr.sapo.pt