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NAPOLI, 2 APRILE 2015 - Emergenza crolli a Napoli: negli ultimi mesi si sono verificati vari e frequenti episodi di crolli:cedimento delle strade, crolli di palazzine. Ultimi in ordine di tempo quelli di Posillipo e Chiaia. A Posillipo un muro di contenimento ha colpito una palazzina nei pressi della Chiesa di Sant'Antonio.
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Una spia di un'emergenza alla quale bisogna far fronte, dovute a carenze economico-strutturali, incapaci di mettere in sicurezza le aree a rischio. Per non parlare poi degli abusi edilizi, che hanno martoriato e indebolito il territorio. Secondo un documento diffuso dall'Autorità di Bacino, che si occupa della supervisione della verifica dello stato del territorio, oltre 5800 famiglie di Napoli sarebbero a rischio soprattutto nelle zone con un' elevata probabilità di dissesto idrogeologico: dai Camaldoli fino a Posillipo. Per i geologi le aree maggiormente a rischio, cioè quelle con codice R4 a rischio più elevato, figurano ampie zone dei Camaldoli, sia sul versante di Pianura che quello di Soccavo, passando per Posillipo, fino ad una piccola area di via Manzoni che si affaccia su Fuorigrotta. Si tratta queste di zone densamente abitate e con il numero maggiore di costruzioni abusive. I geologi mettono in guardia la popolazione e le autorità competenti per una maggiore prevenzione. Ad oggi non esiste alcun piano di evacuazione per la popolazione in caso di emergenza idrogeologica. Nel 2013 ne fu creata una bozza lasciata poi nel dimenticatoio perchè considerata non idonea.
(foto:napolitoday)
Filomena I. Gaudioso