Salute

Croce Rossa, soccorritori trattati da untori, 'dramma nel dramma'

BERGAMO, 31 MAR - E' un dramma nel dramma quello che stanno vivendo in queste ore alcuni operatori della Croce rossa italiana, che non appena è scattata l'emergenza Coronavirus nel nostro Paese ha mobilitato il massimo delle sue forze per non lasciare anziani soli, per dare una mano alle ambulanze, per soccorrere chi è privo di aiuti e reti familiari. "Sono troppe le notizie che giungono da alcune parti d'Italia e che ci narrano di esecrabili intimidazioni ai danni dei soccorritori di ritorno dalle 'zone rosse', trattati come 'untori' e minacciati dai datori di lavoro di licenziamento o dai vicini di casa di ritorsioni", denuncia il Presidente della Croce Rossa italiana, Francesco Rocca. "Questo stigma è intollerabile - sottolinea -, assurdo e a dir poco autolesionista, visto che perpetrato ai danni di chi si prende cura di tutto il Paese". Parlando con l'ANSA, Rocca spiega con un filo di rammarico nella voce: "Parlare di 'untori' ha effetti negativi che veramente impattano su un Paese già spaventato e dove il timore di venire contagiati è comprensibilissimo. 

Ma il tema è che ci sono degli uomini e delle donne, e sono migliaia in queste ore, che si mettono al servizio della comunità e si espongono in prima persona. Non dico dare loro medaglie, ma almeno che non venga messo in discussione il loro posto di lavoro a causa dei comportamenti anti-sociali che alcuni stanno subendo. Sono un valore aggiunto che in questo momento sta facendo la differenza". Un episodio, in particolare, ha colpito duro il morale della Croce rossa. "Quando abbiamo ricevuto richieste di aiuto dalla Regione Lombardia dove serviva un rinforzo - racconta Rocca - nonostante i nostri volontari fossero già impegnati anche in altre realtà, abbiamo inviato delle unità. Tre di questi dopo 8 giorni di servizio a Bergamo li abbiamo messi in quarantena in un alloggio protetto e il condominio si è ribellato e trattandoli da untori". 

Una vicenda che ricorda quella del cartello-choc contro una dottoressa in servizio presso il reparto "Covid" dell'ospedale di Cisanello, affisso in un condominio di Pisa il 24 marzo. Una vera intimidazione da parte di un anonimo vicino, contro un medico in prima linea, conclusasi poi, due giorni dopo, con le scuse sempre anonime del condomino attraverso un nuovo avviso. Per la Croce rossa italiana il dispiacere è profondo visto che il 'corpo' sta facendo leva su tutte le sue risorse: a Roma alcuni volontari sono andati in soccorso di un'anziana di 91 anni che da due giorni beveva solo latte ed era senza provviste alimentari. 

E' solo un piccolo esempio di un lavoro che in questi giorni si è dispiegato come e dove possibile a supporto della Protezione civile, degli ospedali, del personale delle ambulanze. Gli interventi sono stati moltissimi per la spesa a domicilio, per la consegna del pronto farmaco ad anziani e immunodepressi, per non dire del servizio delle crocerossine a Piacenza nella gestione delle salme al cimitero, in diverse case di riposo e nelle strutture di secondo livello dove vengono spostati i pazienti in via di guarigione. 

La Croce rossa è intervenuta anche a supporto dei turisti sbarcati dalle navi di crociera. Il suo lavoro continua e Rocca ricorda anche il numero verde - 800 06 55 10 - attivato 24 ore su 24, anche per offrire quelle ormai famose due chiacchiere che tanti, soli e spaventati, richiedono in queste ore di emergenza.