Estero
Croazia, presidente Kitarovic: "Apriamo una nuova pagina con la Serbia"
ZAGABRIA, 17 GIUGNO – Una mano tesa verso il neoeletto omologo serbo Vucic, così si possono definire le parole di Kolinda Grabar Kitarovic, capo di stato croato, che ha parlato di “un nuovo capitolo nei rapporti tra i due Paesi”.
“Ora che il presidente Vucic e io siamo colleghi, finalmente ho un vero interlocutore per rapporti aperti e sinceri” ha dichiarato Kitarovic ad un quotidiano di Fiume, parlando espressamente di “collaborazione per gli interessi comuni”.[MORE]
Non una simulata amicizia, ma la concreta soluzione delle questioni aperte ed una progressiva ricostruzione dei rapporti, questa la politica che intende portare avanti la presidente croata, marcando dunque una decisa svolta rispetto ai recenti deterioramenti delle relazioni tra i due Stati.
Accuse di perseguire politiche nazionaliste ed autoritarie l’hanno infatti fatta da padrone negli ultimi tempi, segno di ferite ancora aperte del conflitto che dilaniò i due popoli fra il 1991 ed il 1995.
Nel 1991, uno scontro tra polizia croata e cittadini serbi residenti in Croazia diede il là al conflitto. Da un lato, gli indipendentisti croati aspiravano a costituire uno stato sovrano ed autonomo dalla Jugoslavia, dall’altro i serbi osteggiavano la secessione.
L’armata jugoslava (JNA) in un primo momento tentò la via dell’occupazione armata della Croazia. Dopo aver fallito, fu proclamata la repubblica Serba di Krajina in territorio Croato, ed i combattimenti proseguirono fino al gennaio 1992, anno in cui fu dichiarato il cessate il fuoco e la Croazia ottenne il riconoscimento internazionale di stato sovrano.
Dopo la costituzione di una linea di fronte presidiata anche da forze ONU, nel 1995 due offensive croate nel portarono all’occupazione di alcune città chiave in territorio rivale, tagliando i rifornimenti ai serbi in Croazia, ed alla conquista della Dalmazia e di altre aree fino al confine con la Bosnia, decidendo le sorti del conflitto a favore di Zagabria.
Nel novembre 1995 terminarono le ostilità, e tre anni dopo la Croazia ottenne anche i territori temporaneamente sotto il controllo internazionale. Oggi, a ventidue anni di distanza dalla fine della guerra, che costò la vita a quasi trentamila persone e generò ben più di mezzo milione di profughi, un nuovo capitolo sembrerebbe aprirsi nella storia delle relazioni tra i due Paesi.
Paolo Fernandes
Foto: crackerdaily.com