Estero
Croazia al voto, si decide dell'adesione all'Ue
ZAGABRIA, 22 GENNAIO 2012- Europa a 28 entro luglio 2013? Con i tempi che corrono, una previsione del genere sembrerebbe quasi avere del paradossale; eppure, dalle 7 di stamattina, è in corso la consultazione referendaria che potrebbe effettivamente portare la Croazia a diventare il ventottesimo stato membro dell'Unione Europea.
Basterà una maggioranza semplice, per dar ragione a chi voterà in favore dell'adesione; e dagli ultimi sondaggi, il fronte a sostegno dell'entrata parrebbe godere di un maggior numero di consensi. Da anni, in fondo, le autorità della repubblica della ex Jugoslavia, indipendente dal 1991, annoverano apertamente l'ingresso nell'Unione tra gli "obiettivi cruciali" per lo sviluppo del Paese.
E dopo la conclusione ufficiale dei negoziati, archiviati lo scorso luglio dopo oltre sei anni di contrattazioni, numerosi attori politici e non solo, si sono schierati per l'adesione: dal presidente della Repubblica, Ivo Josipovic, al governo del premier socialdemocratico Zoran Milanovic, passando per la Chiesa cattolica, l'opposizione di centro-destra, e varie istituzioni della scena accademica e culturale, i pareri favorevoli non mancano, e i 4,4 milioni di cittadini chiamati alle urne per decidere del futuro non potranno certo ignorarli completamente.[MORE]
Non sorprende quindi, che alla vigilia dei risultati, i media locali parlino di percentuali tra il 55 e il 61 per cento in favore del si, con appena un 30 per cento per i no. Per sapere se la Croazia sarà ufficialmente il secondo Paese della ex Yugoslavia a conquistare l'accesso, dopo la Slovenia, bisognerà aspettare ancora qualche ora; ma alcuni osservatori internazionali, intanto, ipotizzano già scenari in cui, un evento del genere possa spianare la strada per l'ingresso alla Serbia, che con l'arresto dell'ex generale Ratko Mladic, sembrerebbe aver fatto un grosso passo avanti per entrare nelle grazie di Bruxelles.
Simona Peluso