Economia
Crisi, crolla il potere d'acquisto famiglie: -4,8% nel 2012
MILANO, 09 APRILE 2013 – Dall’Istat, ancora una volta, segnali preoccupanti. Infatti, secondo quanto rilevato dall’Istituto di Statistica, il potere di acquisto delle famiglie consumatrici - tenuto conto dell'inflazione - nel 2012 si è contratta del 4,8%. Inoltre, nel quarto trimestre , il potere d’acquisto ha subito una diminuzione del 0,9% rispetto al trimestre precedente e del 5,4% rispetto al quarto trimestre del 2011.
Oltre a ciò, nel report dell'Istat, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è risultato essere pari all'8,2%, con una flessione di 0,5 punti percentuali rispetto all'anno precedente. Inoltre, evidenzia l’Istat, nel quarto trimestre del 2012, al netto della stagionalità, la propensione al risparmio si è attestata all'8,3%, con una diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,9 punti rispetto al corrispondente trimestre del 2011. [MORE]
In merito alle retribuzioni, si legge nel comunicato dell’Istituto: «Nel mese di febbraio l'indice delle retribuzioni contrattuali resta invariato rispetto a gennaio e presenta una crescita dell'1,4% rispetto a febbraio 2012. In gennaio - aggiunge l'Istat - si e' avuto un aumento dello 0,5% rispetto a dicembre 2012 e dell'1,5% rispetto a gennaio 2012. Complessivamente, nel primo bimestre del 2013 la retribuzione e' cresciuta dell'1,4% rispetto al corrispondente periodo del 2012». In aggiunta, puntualizza l’Istat: «Alla fine di febbraio 2013 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica corrispondono al 58,4% degli occupati dipendenti e al 54,6% del monte retributivo osservato'', continua l'Istat».
Infine, conclude l’Istat: «Alla fine di febbraio la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo e' del 41,6% nel totale dell'economia e del 24,5% nel settore privato. L'attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto e', in media, di 27,4 mesi per l'insieme degli occupati e di 14,8 mesi per quelli del settore privato».
(fonte: Istat)
Rosy Merola