Economia

Crisi, Zanonato: «Siamo al punto di non ritorno» e rilancia congelamento Iva al 22%

MILANO 02 LUGLIO 2013 – Dall’assemblea dell’Ania - l'associazione delle compagnie assicurative - pesano come macigni le parole del ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato: «Occorre tornare a crescere, bisogna fare una corsa contro il tempo per dare speranza alla nostra economia». In questo modo, il ministro rafforza il monito lanciato dal presidente Aldo Minucci che, poco prima, aveva affermato: «Stiamo attraversando una grave crisi e siamo arrivati a un punto di non ritorno. Anche piccoli e sporadici segnali positivi non sono sufficienti».

Nonostante ciò, Zanonato ha ribadito l'impegno del governo al fine di scongiurare l'aumento dell'Iva definitivamente: «Siamo riusciti a prorogare questo aumento, con l'obiettivo di eliminarlo definitivamente. Tutto è condizionato al fatto che il Paese riprenda. Abbiamo due fatti molto importanti che dovrebbero avere effetto nel corso dei prossimi mesi: il primo è il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni, quindi soldi che entrano all'interno del sistema economico e produrranno un gettito Iva; il secondo è la fine della procedura d'infrazione e la possibilità di usare denaro in prestito per investimenti, quindi per operazioni a saldo zero». [MORE]

Allo stesso tempo, oggi c’è stato uno scambio ravvicinato tra il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni e il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Infatti, per Saccomanni: «Da economista, leggo un secondo trimestre di transizione prodromico ad un consolidamento della ripresa, anche grazie alle misure che sono state prese. Credo che una luce un po' più positiva la stiamo vedendo in questi giorni". Di tutt’altro avviso il numero uno degli industriali che gli risponde: «Io stimo moltissimo Saccomanni, ma in effetti la luce non la vedo ancora. Maggio è meglio di aprile, giugno di maggio, ma la produzione industriale a giugno è in calo dell'1,7% su base annua, ci stiamo stabilizzando sul fondo e verso fine anno credo che ricominceremo la risalita». [MORE]

Così, mentre Saccomanni garantisce «un'accelerazione sul pagamento dei debiti della pubblica amministrazione», dichiarandosi favorevole a una riduzione della pressione fiscale, Squinzi risponde: «Bisogna mettere mano veramente alla legge di delega fiscale. Il Paese vive una situazione di abuso di diritto fiscale. È questo che deve fare il governo Letta, rischiamo il prossimo anno di avere una risalita dello 0,3% o dello 0,4%, che non risolve i nostri problemi, una disoccupazione al 12% e al 38-40% per i giovani. Per ricreare occupazione vera serve una crescita minimo al 2-3%».

(fonte: Adnkronos, La Repubblica)

Rosy Merola