Economia
Crisi, Visco: «Timori per l'instabilità politica, ma la recessione sta terminando»
MILANO, 10 SETTEMBRE 2013 – Si intravede uno spiraglio di miglioramento per l’economia italiana. A sostenerlo il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, che tuttavia avverte: «Ci sono rischi al ribasso aggravati dalle preoccupazioni degli investitori sulla possibile incertezza politica, ma complessivamente il Paese sta mandando segnali del fatto che la recessione sta terminando».
Nel corso di un suo intervento in un convegno alla Farnesina - nell’ambito del Council of Councils Regional Conference - il numero uno di Bankitalia, ha puntualizzato: «I tempi e la forza della ripresa sono ancora altamente incerti", aggiunge il numero uno di Via Nazionale». Per Visco: «Gli ultimi indicatori sono coerenti con un graduale miglioramento: il declino del prodotto dovrebbe interrompersi nei prossimi mesi. Il rischio al ribasso di questo scenario è nelle preoccupazioni degli investitori per la possibile instabilità politica». Entrando nel merito delle decisioni prese al fine di sollevare l'economia del Paese: «L’aggiustamento di bilancio è stato indispensabile nei paesi economicamente più fragili, compresa l’Italia, per evitare il rischio di perdere l’accesso al mercato, cosa che avrebbe fatto precipitare la crisi. Il suo effetto negativo a breve termine sull’attività economica è il prezzo pagato per evitare conseguenze più serie».
In merito al settore del credito, Visco ha sottolineato che «gli episodi illeciti che hanno colpito alcune banche italiane, sono rilevanti ma circoscritti. Uno dei problemi più pressanti per i banchieri nostrani resta l'andamento galoppante delle sofferenze, cioè i crediti di difficile esigibilità: Se le banche italiane usassero gli stessi criteri di valutazione di quelle straniere le loro sofferenze si ridurrebebro di circa un terzo».
Inoltre, per il governatore di Bankitalia: «Sulla qualità del credito ha pesato la lunga recessione e la crisi dei debiti sovrano stanno pesando sulle banche italiane che avevano mostrato una buona capacità di resistenza e serie difficoltà principalmente colpiscono un pugno di istituti di medie e piccole dimensioni».
Infine, per quanto concerne la regolamentazione comunitaria, Visco conclude: «L’Unione Bancaria è fondamentale per spezzare il circolo perverso fra debito sovrano e sistemi bancari nazionali. Il carico di lavoro delle autorità di controllo nazionali non diminuirà. In ogni caso, il lavoro preparatorio va avanti alla massima velocità possibile compatibilmente con le sfide di questo compito».
(Foto: ilsussidiario.net)
Rosy Merola [MORE]