Estero
Crisi Ucraina, tregua a rischio: riprendono i combattimenti nel Donetsk
KIEV, 8 SETTEMBRE 2014 – Un autorevole membro della squadra di Poroshenko, Jurij Lutsenko, ex ministro dell'interno del governo Timoshenko, arrestato per due anni e mezzo e amnistiato nel 2013, ha parlato a mezzo social di “intese raggiunte al vertice NATO” e di “vendita di armi all'Ucraina da parte di Stati Uniti, Francia, Italia, Polonia e Norvegia”. Non è stato specificato esattamente di cosa si tratta, ma il post parla di una cooperazione tra diverse capitali dell'Alleanza Atlantica al fine di supportare militarmente Kiev con la “fornitura di materiale non letale”. Voci già giravano da diversi giorni, su questo presunto armamento, e nella poca chiarezza si spaziava dalla fornitura di giubbotti anti-proiettili ed elmetti ad armi di alta precisione, ma il tutto lasciava profetizzare uno scenario bellico pericoloso per l'Ucraina. Roma prima, e Washington, Varsavia e Oslo poi, si sono mestamente mosse a smentire la notizia.
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Per ora, la partecipazione di NATO e Stati Uniti è visibile solo con la presenza di unità alle prossime operazioni, una non lontana da Leopoli e l'altra nel Mar Nero. Mosca ha già espresso il proprio disappunto. La tregua concordata a Minsk lo scorso venerdì, per porre fine ai combattimenti nella regione del Lugansk, sta avendo seri problemi a rimanere tale, con un nuovo inizio dei combattimenti nel Donetsk e nel Mariupol. C'è stata una vittima e tre feriti sul mare di Azov, e sono in tanti a non sentir sicura la tregua siglata a Minsk.
Foto: ilmessaggero.it
Dino Buonaiuto