Cronaca

Crisi La Perla: 335 lavoratori rischiano di rimanere "in mutande"

 BOLOGNA – Nel 2008 il piano di rilancio della nota azienda di intimo, aveva fatto sperare in una ripresa del fatturato, così non è stato e nel nuovo piano di ristrutturazione, presentato alle organizzazioni sindacali, risultano a rischio 335 posti di lavoro, su un totale di 655 dipendenti dello stabilimento di Bologna. La società, di proprietà del fondo statunitense J. H. Partners, che già utilizza la cassa integrazione straordinaria (con scadenza al 14 gennaio), ha dichiarato 141 licenziamenti in più di quelli previsti.[MORE]

“Si sta concludendo la ristrutturazione iniziata nel 2008 e La Perla dichiara non solo che il problema non è risolto, ma si aggrava”, denunciano i sindacati. L’assemblea dei lavoratori di ieri ha dato, quindi, mandato a Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uilta-Uil, di trattare con l’azienda per raggiungere due obbiettivi: costruire una prospettiva per dare futuro allo stabilimento di Bologna e modificare il piano industriale che sembra “troppo sbilanciato sul taglio dei costi” e evitare i licenziamenti attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali.

“Nei prossimi giorni chiederemo l’intervento di Regione e Provincia - annunciano i sindacati - per trovare soluzioni ad un problema sociale rilevante che si apre nel nostro territorio”.
Cristina Reggini - Redazione Emilia Romagna

(notizia segnalata da Massimiliano Riverso)