Economia

Crisi, Europarlamento approva controlli stretti su deficit e debito, multe semi-automatiche

STRASBURGO, 28 SETTEMBRE 2011- L’Europarlamento, in seduta plenaria, ha approvato a maggioranza tutti i sei provvedimenti legislativi facenti parte del pacchetto contenente le misure per la riforma e il rafforzamento della governance economica europea. In particolare, il rapporto Wortmann-Kool (Ola, Ppe), approvato con 354 voti a favore, 269 contrari e 34 astenuti, è il provvedimento che dovrebbe mirare a sorvegliare il bilancio e le politiche economiche, al fine di cercare di prevenire gli squilibri di bilancio. [MORE]

 

In base a tale provvedimento, la Commissione nel caso in cui uno stato membro non stia applicando politiche prudenti e coerenti con i dettami della Ue, può lanciare l’allarme, uno 'warning', il quale verrà adottato immediatamente se il Consiglio lo approverà a maggioranza qualificata (12 su 17).

 

 

Nel caso in cui la Commissione non lo dovesse approvare, o se anche lo ignorarasse ed il comportamento persistesse, dopo un 'cooling period' di un mese la Commissione riproporrà un 'final warning' che avvia automaticamente la procedura di sanzione contro uno dei 17 paesi dell'Eurozona. Il Consiglio può bloccare la procedura solo a maggioranza semplice contraria (9 su 17). Naturalmente, lo stato coinvolto non ha diritto di voto.

 

Il secondo provvedimento, Rapporto Vicky Ford (Gbr, conservatori), approvato con 442 si', 185 no, 40 astenuti, introduce più trasparenza e indipendenza per gli istituti nazionali di statistica. Per il momento, non sono stati adottati criteri di bilancio identici per gli stati membri, ma si è pensato di applicare degli standard qualitativi che permettono una omogeneità di dati.


Il Rapporto Elisa Ferreira (Por, S&D), approvato con 554 voti a favore, 90 contrari e 21 astenuti, è stato introdotto per monitorare gli squilibri macroeconomici tra i 27 paesi Ue. Stabilisce regole e procedure per i controlli. Nello specifico, introduce il concetto di 'simmetria' per cui la Commissione deve valutare non solo i deficit, ma anche i surplus.


Il quarto provvedimento, Rapporto Diogo Feio (Por, Ppe), approvato con 363 si', 268 no, 37 astenuti, contiene le procedure per deficit eccessivo. In pratica, agli stati che evidenzieranno un rapporto debito/Pil superiore al 60%, verrà imposta la riduzione di 1/20 all'anno della parte eccedente (oltre 46 miliardi l'anno nel caso dell'Italia). Per per gli stati che non rispettano il ritmo di riduzione del debito per tre anni consecutivi, saranno previste delle multe.


Rapporto Carl Haglund (Fin, Alde), passato con 395 si', 63 no e 206 astenuti, contiene le sanzioni per squilibri macroeconomici. Si tratta di multe pesantissime per gli stati inadempienti: si inizia con un deposito fruttifero pari allo 0,1% del Pil, qualora le raccomandazioni della Commissione da parte del governo nazionale non venissero rispettate, diventerà prima deposito infruttifero poi si trasformerà in multa pari allo 0,2% del Pil.


Infine, l’ultimo provvedimento, il Rapporto Sylvie Goulard (Fra, Alde), approvato con 352 si', 237 no, 67 astenuti, riguarda le sanzioni per mancate correzioni a politiche fiscali, prevista dai rapporti Wortmann-Kool e Feio. Le sansioni partono da un deposito fruttifero pari allo 0,2% del Pil, in caso di mancato adeguamento, si trasformerà prima in deposito infruttifero, quindi in multa con incameramento progressivo di 'fette' di tale deposito. Prevista, inoltre, una multa pari allo 0,2% del Pil per le frodi statistiche.


Tutte queste misure sono state approvate al fine di cercare di prevenire, in futuro, situazioni critiche come quelle che si stanno affrontando. Tuttavia, nonostante queste misure, come il padre del “meccanismo europeo”, Jean Monnet, in maniera lungimirante aveva evidenziato, per evitare che l’Ue imploda, l’unica via è l’unità economica e politica, “ All’infuori di questo cammino difficile e forse lento, ma ineluttabile e sicuro, per i nostri paesi separati, ci sarà soltanto l’avventurismo e il permanere di quello spirito di superiorità e di dominio che ieri per poco non portava l’Europa alla rovina, che oggi potrebbe trascinarvi il mondo”.

Rosy Merola