Estero
Crisi Coree: azioni e conseguenze
SEUL - Si attribuiscono la responsabilità l’una con l’altra, le due Coree, che in questi giorni stanno facendo preoccupare il mondo.
Dopo l’attacco di ieri notte all’isola sudcoreana di Yeonpyeong, sono stati ritrovati i cadaveri di due civili sulla stessa. Grandi cortei manifestanti hanno invaso le strade di Seul. I dimostranti gridano a gran voce, bruciando le bandiere nordcoreane, di voler vendetta e chiedono che la Cina si schieri con il resto dell’occidente nel condannare manifestamente il bombardamento.[MORE]
Secondo la Corea del Nord le azioni di Seul porteranno la penisola sull’orlo della guerra perché si è trattato di un’azione di autodifesa contro la Corea del Sud.
Intanto le conseguenze iniziano già ad essere serie: il governo sudcoreano ha sospeso gli aiuti umanitari alla Corea del Nord: "A partire da oggi - ha affermato il portavoce del ministro per la riunificazione Chun Hae-sung - la Croce Rossa coreana sospende l'invio di aiuti alle vittime delle alluvioni di Shinuiju, nella Corea del Nord".
Piovono, invece, minacce non troppo velate da Pyongyang: la nostra artiglieria non “è ancora a riposo”. L’avvertimento è stato dato alla radio di stato nordcoreana. "Gli Stati Uniti e i Paesi che ci hanno condannato, lo stanno facendo senza conoscere la dinamica dei fatti", prosegue il messaggio letto dalla voce femminile di una presentatrice.
Dopo l’attacco di ieri contro la Corea del Sud, però, gli stati Uniti, hanno già fatto partire, preventivamente, alla volta della costa della penisola coreana, una portaerei che sarà di supporto in caso di conflitto aperto.