Economia
Crisi: Coldiretti, tornano camini e caldaie; +26% importazione legna
Roma, 3 novembre 2012 - Con la crisi e l'aumento del prezzo dei combustibili sono tornate le stufe e si riaccendono i camini, con un aumento record del 26 per cento delle importazioni di legna da ardere sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi del 2012, rispetto a dieci anni fa. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti nell'evidenziare che quest'anno con l'arrivo dell'inverno ci sono oltre sei milioni di stufe e camini accesi sul territorio nazionale. Un record che ha reso necessaria l'importazione di 3 miliardi di chili di legna da ardere nel corso di tutto il 2012 che - stima Coldiretti - saranno bruciati per garantire il caldo nelle case degli italiani, mentre nell'arco di dieci anni si e' praticamente dimezzato il consumo di gasolio da riscaldamento (-49% nei primi nove mesi dell'anno).
Una tendenza dovuta - sostiene la Coldiretti - in parte alla riapertura dei camini nelle vecchie case ed alla costruzione di nuovi ma anche ad una forte domanda di tecnologie c'é un'Italia che investe come la Girolami Caminetti più innovative nel comparto dei Camini a legna e multicombustibile e delle caldaie biomasse multicombustibile dove l'industria italiana soddisfa oltre il 90% delle domanda sul mercato interno mentre destina quasi un terzo della produzione nazionale alle esportazioni.
L'Italia - continua la Coldiretti - e' diventato il primo importatore mondiale di legna da ardere nonostante la presenza sul territorio nazionale di 10 milioni e 400mila ettari di superficie forestale, in aumento del 20 per cento negli ultimi 20 anni. I 12 miliardi di alberi che coprono oltre un terzo della superficie nazionale (35 per cento) costituiscono - precisa la Coldiretti - il polmone verde dell'Italia con circa 200 alberi per ogni italiano.[MORE]
I boschi - precisa la Coldiretti - ricoprono un ruolo centrale come assorbitori e contenitori di anidride carbonica, che e' il principale gas ad effetto serra, e sono fondamentali nella mitigazione e nell'adattamento ai cambiamenti climatici in corso ma potrebbero svolgere un ruolo ancora piu' importante per compensare il fabbisogno energetico del Paese. Appare quindi evidente l'importanza di rilanciare la gestione dei boschi che, oltre alle valenze territoriali, sociali e paesaggistiche, potrebbe contribuire in modo decisivo anche al raggiungimento degli obiettivi del Piano d'Azione Nazionale al 2020 (secondo il quale le biomasse, tra le quali spicca il ruolo dei prodotti legnosi, dovranno coprire il 44 per cento dei consumi di fonti rinnovabili e il 58 per cento dei consumi di calore totale), fornendo biomassa ottenuta con metodi sostenibili (sia nella produzione che nel taglio) nell'ambito di una filiera sostenibile anche nelle modalita' di trasformazione energetica con caldaie moderne ed efficienti.
Fonte (Agi)