Economia

Crisi, Banca Mondiale: «Economia a punto di svolta». Delude la locomotiva tedesca: Pil a +0,4%

MILANO, 15 GENNAIO 2014 - In linea con quanto anticipato – all’inizio del 2014 – dal direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, secondo cui il Fmi avrebbe visto al rialzo le stime sulla crescita globale entro tre settimane, questa stamttina è arrivata la conferma da parte della Banca mondiale che - nel suo rapporto sulle Prospettive economiche globali - ha rivisto al rialzo la stima di crescita del Pil per il 2014, portandola da +3% a +3,2% e puntualizzando: «L'economia mondiale è a un punto di svolta».

Come ha precisato il capo economista della Banca mondiale, Kaushik Basu: «Gli indicatori dell'economia globale, mostrano un miglioramento, ma non occorre essere particolarmente astuti per vedere dei pericoli insorgere sotto la superficie. L'area euro è fuori dalla recessione ma il reddito pro-capite continua a scendere in molti paesi. Ci aspettiamo che i paesi più avanzati crescano sopra il 5% nel 2014, con alcune aree meglio delle altre, con l'Angola all'8%, la Cina al 7,7%, l'India al 6,2%. Tuttavia è importante evitare la stasi politica». Inoltre, la Banca mondiale ritiene che «le politiche di quantitative easing nei paesi avanzati verranno gradualmente ritirate e, se il tapering porterà a un rapido aggiustamento dei tassi di interesse, i paesi con larghi deficit correnti alti livello di indebitamento saranno i più vulnerabili». [MORE]

DATI - Nello specifico, per l'istituto di Washington, l'economia dovrebbe continuare a rafforzarsi nel 2015 e nel 2016, con un conseguente aumento del prodotto - rispettivamente - del +3,4 e +3,5%. Nel merito, nel 2014 la crescita economica nei paesi sviluppati – secondo gli economisti – dovrebbe salire dal 4,8% del 2013 al 5,3%. Invece, nel 2015 si stima una crescita del 5,5% e nel 2016 del 5,7%. Per quanto concerne l’Eurozona, la Banca mondiale ha previsto una crescita dell'1,1% quest'anno e dell'1,4 e dell'1,5% rispettivamente nel 2015 e 2016. Negli Usa, invece, il Pil si dovrebbe assestare nel 2014 a +2,8%, dal +1,8% del 2013 e a +2,9% e +3% nel 2015 e nel 2016. Infine, in Cina il Pil nel 2014 arriverà del 7,7%, stazionario rispetto al 2013, ma in lieve calo al 7,5% nel 2015.

EUROZONA – Intanto, quello che era il dato macroeconomico più atteso della giornata - ovverosia i dati sull’economia tedesca – ha deluso le aspettative: nel 2013, il Pil tedesco è aumentato solo dello 0,4 per cento, valore al di sotto delle stime degli analisti (+0,5%). Così, gli effetti della crisi si comincia a far sentire anche sulla locomotiva tedesca in frenata. Tuttavia, la Bundesbank non perde l’ottimismo, sostenendo che quest’anno la situazione è destinata a migliore. Si stima, infatti, una crescita del Pil dell'1,7% nel 2014 e del 2% nel 2015.

(Foto: formiche.net)